
Domenica 22 marzo, oltre alla Festa del Voto, a Saronno si è svolta la Giornata di Spiritualità per le Famiglie organizzata dal Servizio per la Famiglia della Diocesi di Milano. Per chi ha partecipato è stato sicuramente un momento di grazia, un momento in cui le coppie di sposi hanno potuto, come recitava il volantino, “mettere testa e cuore sulle «cose che contano » e ritornare alle radici di quei vissuti che le hanno condotte al matrimonio, concedendosi del tempo per sé, per dirsi le cose che contano, per porsi insieme davanti al Signore”.
Il brano che ha scandito la giornata è stato quello di Lc. 10,1-17, ovvero l’invio di 72 discepoli ad annunciare il Vangelo.
Don Davide Conconni ci ha preso per mano e ci ha condotto in una lectio ricca di spunti per la riflessione sia di personale che di coppia. Innanzitutto ci ha ricordato come la nostra sia una chiamata nella quotidianità, nella normalità, una chiamata che, come per i 72, non è un’iniziativa del discepolo, ma viene dal Maestro; ed è proprio Lui, in questo brano, ad indicare la direzione del cammino, lo stile del discepolo. Ed ecco che il discepolo prega; conduce una vita all’insegna della sobrietà, fidandosi e si af-fidandosi a Dio; è consapevole che la missione esige fatica ed umiltà; confida nella Provvidenza e incontra l’altro nella sua realtà condividendone i bisogni; è un uomo che profuma di pace e che annuncia che il Regno, cioè la presenza, di Dio è qui ed ora. E’ una persona che, comunque sia l’esito della propria missione, ha un atteggiamento di gioia perché sa di essere “solo” strumento nelle mani di Dio.
Quindi due coniugi, Annamaria e Vincenzo, hanno poi calato questo brano nella realtà della vita di coppia. Una frase su tutte “Il Signore ci ha pensato insieme da sempre”. Ecco quindi il segreto per vincere la paura nell’intraprendere la missione dell’annuncio del Vangelo; una paura che è paura dell’ignoto o dell’imbroglio, di non sentirsi degni o di non essere accettati, di sottrarre tempo ai propri impegni familiari. Ma solo vincendo la paura, l’amore diventa esplosione, l’amore ci permette di andare, di partire, di uscire da sé stessi e dalle quattro mura della propria casa perché la vera relazione abbatte le barriere. In una parola, bisogna diventare segni evidenti ed autentici di quella grazia che ha pervaso il giorno del Matrimonio.
E’ stata una giornata intensa e preziosa nella nostra vita di sposi dove ci si lascia troppo spesso prendere dalle mille cose da fare e si perde di vista quello che è veramente necessario.
Come un telefonino che per poter comunicare ha bisogno di essere ricaricato, così anche noi, per poter essere testimoni autentici, dobbiamo ricaricare le pile alla sorgente dell’Amore.
Ultimo, ma non meno importante, vogliamo dire un grossissimo GRAZIE a tutti quei ragazzi dell’oratorio di via Legnani che ci hanno permesso di vivere questa esperienza con la tranquillità di sapere che i nostri pargoli erano in mani sicure e, nel loro piccolo, stavano facendo esperienza di comunità!