Quinta e sesta Domenica di Quaresima: omelie

graffitoSiamo vicini alla Pasqua.

I passi sono pochi. Il tempo è prossimo.

I sentimenti crescono intensi dentro al cuore.

L’orizzonte si allarga e sentiamo già

la voce della folla e il grido di un popolo.

La Pasqua di Gesù ci restituisce una carica

straordinaria e percepibile di umanità.

Il vangelo che abbiamo appena ascoltato

ci aiuta a capire la tensione umana

che abita inesorabilmente ogni sentiero della Fede. Continua a leggere

Famiglia come soggetto di evangelizzazione: alcune suggestioni

famiglia-barbapapa-coloratoUn paio di settimane fa, un gruppo di famiglie si è trovato per riflettere sulla propria esperienza e per condividere gioie e fatiche dell’essere famiglie cristiane oggi.

A stimolare la discussione era con noi Mons. Delpini. Il quale ha buttato sul tavolo un tema bomba: la famiglia come soggetto di evangelizzazione. Ovvero: la famiglia contribuisce alla diffusione del Lieto Annuncio? 

Dopo qualche attimo di stordimento, ecco di nuovo fluire le esperienze di ognuno. Dubbi e pene concrete. Impastate di amore e quotidianità. Insomma, poca teoria e molta realtà. Carne e sangue offerti più o meno consapevolmente al Maestro. Continua a leggere

Cenerentola, la ragazza salvata dalla cenere

Che cos’è l’uomo? Ce lo spiega Cenerentola:

il blog di Costanza Miriano

60523

di Renato Calvanese

Per capire una fiaba bisogna cancellare la distinzione tra realtà e fantasia. Le fiabe sono troppo vive, e la vita è troppo fantastica perché tale distinzione possa essere valida. La storia di Cenerentola, in uscita in questi giorni nelle sale cinematografiche nella versione girata da Kenneth Branagh, non fa eccezioni: non è infatti solo un racconto destinato a popolare l’immaginazione di un bambino, pieno com’è di colpi di scena, di personaggi curiosi, di animali parlanti, e non è nemmeno l’ennesimo atto della propaganda maschilista che suggerisce alle donne di tutto il mondo che il massimo cui aspirare è incontrare un principe azzurro e sposarlo. Cenerentola è invece la risposta convinta a questa domanda che prima o poi assale la vita di ognuno di noi: che cos’è l’uomo?

C’è qualcuno che se ne curi o è solo polvere che viene dalla polvere?

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Gesù non ha perso tempo per trent’anni!

Il “lavoro” di Dio è riconciliare, perché “il nostro Dio perdona” qualsiasi peccato, lo perdona “sempre” e fa “festa” quando uno gli chiede perdono. E la confessione “più che un giudizio, è un incontro” con Dio che “ti abbraccia”. ‘L’ha detto papa Francesco nell’omelia della messa celebrata oggi a Casa santa Marta, prendendo spunto dal brano della Lettera agli Ebrei, nel quale si parla con insistenza della “nuova alleanza” stabilita da Dio col suo popolo eletto. (Roma, 23/1/15)

lavoro

E il lavoro dell’uomo?

Esclamava san Josemaría: “suscitando in questi anni la sua Opera, il Signore ha voluto che mai più si ignori e si dimentichi la verità che tutti devono santificarsi e che alla maggior parte dei cristiani compete di santificarsi nel mondo, nel lavoro ordinario. Per questo, finché ci saranno uomini sulla terra, esisterà l’Opera. Occorrerà sempre questo fenomeno: che ci sono persone di tutte le professioni e mestieri che cercano la santità nel loro stato, nella loro professione o mestiere, essendo anime contemplative nel bel mezzo della strada” Continua a leggere

Porta in cielo tutte le anime

imageCondivido un pensiero che mi accompagna spesso, prendendo spunto dalla tragedia accaduta qualche giorno fa sulle montagne francesi e dalla notizia di ieri riguardo alla probabile causa: la volontà del copilota di uccidere se stesso e i 150 passeggeri del volo GermanWings.

Dopo aver pregato per i passeggeri scomparsi, mi sono chiesto come avrei pregato per colui che ormai viene definito dall’opinione pubblica come mostro. Continua a leggere

Inno alla gioia. Etica ed estetica

Abbiamo appena annotato il richiamo cristiano del Cardinale Scola per ritrovare la speranza nei momenti di paura, da qualsiasi fatto sia provocata:

“gesti quotidiani di preghiera,gioia

di digiuno,

condivisione e solidarietà.

Per sconfiggere il male del terrorismo sanguinario vogliamo collaborare con chi – uomini delle religioni e di buona volontà – intende costruire la vera pace come autentica riconciliazione.”

Vorrei ridare evidenza al post della nostra Norma Continua a leggere

“Rimprovero” di mons. Mario Delpini

procacciniUn orecchio teso anche alla nostra Chiesa cattedrale. Ieri sera monsignor Delpini, amico della nostra parrocchia, ha tenuto in Duomo l’ultima Via crucis diocesana. Pubblichiamo il testo della riflessione.

Si tratta di un accorato e affettuoso rimprovero a tutti noi, quando siamo discepoli timidi, indaffarati, complessati, aggressivi e presuntuosi, esibizionisti. Ma si procede nel cammino con la speranza rinnovata che un seme, posto un Venerdì nella terra, morendo per tutti, riaprirà le porte del Paradiso.

Via Crucis
Duomo di Milano – 24 marzo 2015

L’attrazione universale

1. Il rimprovero.
Questa celebrazione è un rimprovero per voi, per noi, discepoli timidi, che non osate dire a tutti che Gesù è morto per tutti e in nessun altro c’è salvezza (At 4,12) se non in lui: chiamate rispetto della coscienza altrui la timidezza che Continua a leggere

Gender: nomadi privi di meta e a corto di identità

drawing-gender-lines-detail-G-Gawne-Kelnar1Ricevo da Gemma e volentieri pubblico uno stralcio della prolusione del cardinal Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI.

E il piacere è aumentato dal fatto che queste stesse parole sono state riprese oggi da Giuseppe Cruciani nella trasmissione radiofonica “La zanzara”. Per essere poi liquidate con linguaggio particolarmente colorito che trasmetteva il concetto del “non ho capito nulla di ciò che sostiene Bagnasco”.

Ottimo segno. La verità, al solito, infastidisce non poco. Comodo quindi buttarla sul ridere, sfottere, turarsi occhi e orecchi e urlare la propria incomprensione.

Ma cosa accettiamo per noi? E cosa ingoiano i nostri figli?

“….L’attenzione al mondo della cultura e della scuola – compresa la formazione professionale – è promettente: è in gioco la libertà di educazione dei genitori per i loro figli.

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L’annuncio del Vangelo attraverso stili di vita

22 marzo

Domenica 22 marzo, oltre alla Festa del Voto, a Saronno si è svolta la Giornata di Spiritualità per le Famiglie organizzata dal Servizio per la Famiglia della Diocesi di Milano. Per chi ha partecipato è stato sicuramente un momento di grazia, un momento in cui le coppie di sposi hanno potuto, come recitava il volantino, “mettere testa e cuore sulle «cose che contano » e ritornare alle radici di quei vissuti che le hanno condotte al matrimonio, concedendosi del tempo per sé, per dirsi le cose che contano, per porsi insieme davanti al Signore”.

Il brano che ha scandito la giornata è stato quello di Lc. 10,1-17, ovvero l’invio di 72 discepoli ad annunciare il Vangelo.

Don Davide Conconni ci ha preso per mano e ci ha condotto in una lectio ricca di spunti per la riflessione sia di personale che di coppia. Innanzitutto ci ha ricordato come la nostra sia una chiamata nella quotidianità, nella normalità, una chiamata che, come per i 72, non è un’iniziativa del discepolo, ma viene dal Maestro; ed è proprio Lui, in questo brano, ad indicare la direzione del cammino, lo stile del discepolo. Ed ecco che il discepolo prega; conduce una vita all’insegna della sobrietà,  fidandosi e si af-fidandosi a Dio; è consapevole che la missione esige fatica ed umiltà; confida nella Provvidenza e incontra l’altro nella sua realtà condividendone i bisogni; è un uomo che profuma di pace e che annuncia che il Regno, cioè la presenza, di Dio è qui ed ora. E’ una persona che, comunque sia l’esito della propria missione, ha un atteggiamento di gioia perché sa di essere “solo” strumento nelle mani di Dio.

Quindi due coniugi, Annamaria e Vincenzo, hanno poi calato questo brano nella realtà della vita di coppia. Una frase su tutte “Il Signore ci ha pensato insieme da sempre”. Ecco quindi il segreto per vincere la paura nell’intraprendere la missione dell’annuncio del Vangelo; una paura che è paura dell’ignoto o dell’imbroglio, di non sentirsi degni o di non essere accettati, di sottrarre tempo ai propri impegni familiari. Ma solo vincendo la paura, l’amore diventa esplosione, l’amore ci permette di andare, di partire, di uscire da sé stessi e dalle quattro mura della propria casa perché la vera relazione abbatte le barriere. In una parola, bisogna diventare segni evidenti ed autentici di quella grazia che ha pervaso il giorno del Matrimonio.

E’ stata una giornata intensa e preziosa nella nostra vita di sposi dove ci si lascia troppo spesso prendere dalle mille cose da fare e si perde di vista quello che è veramente necessario.

Come un telefonino che per poter comunicare ha bisogno di essere ricaricato, così anche noi, per poter essere testimoni autentici, dobbiamo ricaricare le pile alla sorgente dell’Amore.

Ultimo, ma non meno importante, vogliamo dire un grossissimo GRAZIE a tutti quei ragazzi dell’oratorio di via Legnani che ci hanno permesso di vivere questa esperienza con la tranquillità di sapere che i nostri pargoli erano in mani sicure e, nel loro piccolo, stavano facendo esperienza di comunità!

Vittorio Messori. Pane al pane

messoriC’è oggi qualcuno che, pur dicendo di prendere sul serio il Vangelo, reputa una colpa intollerabile non essere accettati da tutti e non accettare le idee di tutti. Dunque, atei, agnostici, mangiapreti, bestemmiatori non sono solo amati in quanto persone – come doveroso – ma, si direbbe, sono stimati per le loro idee, visto che i cristiani chiedono loro di far lezione, ascoltandoli reverenti e pensosi, senza osare replicare qualunque accusa e offesa (o semplice castroneria disinformata) lancino. Tanto che in certi ambienti ecclesiali il “nemico”, l'”avversario”, il solo che la prospettiva “teologicamente corretta” permetta, anzi raccomandi, di contrastare, è il fratello nella fede sospettato di “credere troppo”. Accettare il Vangelo nella sua integrità porta oggi all’accusa di “integrismo”, il solo marchio d’infamia ammesso dai nuovi benpensanti”.

(Vittorio Messori – Michele Brambilla, Qualche ragione per credere, Mondadori 1997)