Maverick

Maverick

Questa è la storia di Maverick. Qualcuno lo definirebbe un cane randagio, ma se lo chiedete a lui, di certo vi risponderebbe: “Io, un cane randagio? Ma volete scherzare!”, e con il suo piglio fiero, vi direbbe: “Io sono un cane sciolto!”.

Sì, Maverick, sei un cane sciolto.

Non mi hai mai raccontato come è cominciata la tua storia; non mi hai mai rivelato se è stata una tua scelta o se ti sei svegliato un bel giorno su quella strada che non sapevi dove portasse. Comunque hai deciso di percorrerla ed hai scoperto un mondo fatto di boschi e laghi, fatto di sole e vento, e, dì la verità, ti inebriava quel forte profumo di libertà.

Poi un giorno hai scoperto che esiste il branco, un gruppo di tuoi simili, con una propria gerarchia, ma anche con il sostegno reciproco, dove ognuno aveva il proprio ruolo. Ti sei avvicinato a loro, ma non avevi addosso il loro odore, non ti hanno riconosciuto e ti hanno allontanato come un estraneo. Hai cercato anche di cambiare il tuo odore, ma non c’era verso di toglierti di dosso l’odore degli spazi infiniti che avevi visitato.

E così ti sei rimesso in marcia e sei ritornato alla tua vita solitaria, pardon, da cane sciolto.

Non so cosa ti riserverà il futuro, caro Maverick. Quello che io mi auguro per te è che tu possa incontrare Qualcuno che riconoscerà il tuo odore e, a quel punto, capirai che non è fondamentale appartenere ad un branco.

2 pensieri su “Maverick

  1. Grazie Norma.
    Enigmatico ma suggestivo. E’ chiaro che posto, anzi postato, così lascia sospesi…
    Dài, dammi una mano. Esistenzialmente, cosa ti ha comunicato?

    Io quante volte mi sono sentito “cane sciolto”. Quante volte ho preferito, sdegnosamente, dissociarmi.
    Quasi sempre mi sono sentito semplicemente cane, nel senso solo-come-un-cane.

    Chi si dissocia, in quanto minoranza, è debole. Chi rimane, “il branco”, è branco solo se non si riconosce una responsabilità. Quella di rincorrere il fuggiasco e di urlargli; “dove credi di andare senza di noi, o almeno, senza di me?”
    Ma hai ragione tu: non si definirebbe branco se fosse così. E’ che mi ha lasciato perplesso l’ultima riga: “non è fondamentale appartenere al branco.”
    Il branco non è fondamentale; appartenere, come ricordava Roberto nel suo ultimo post, invece sì!

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  2. “il branco, un gruppo di tuoi simili, con una propria gerarchia, ma anche con il sostegno reciproco, dove ognuno aveva il proprio ruolo.”
    Grande definizione, Norma!
    Ma allora meglio stare soli? Cani sciolti a vita?
    Anche qui possiamo guardare a Gesù. Che ha preferito la “compagnia” al branco.
    Perchè la compagnia è fondata sull’amicizia (“non vi chiamo più servi, ma amici”) e non sulla gerarchia. Il sostegno reciproco viene di conseguenza e non è un dovere. Non esistono ruoli, ma si sta insieme perchè si prova piacere. E nella compagnia ci stanno tutti, ma tutti tutti. Anzi, proprio i più diversi stanno bene insieme. C’è perfino posto per i solitari.
    In fin dei conti, la compagnia degli apostoli non era un insieme di Maverick?

    Gabriele

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