Dedicarsi del tempo ricco

tempo-orologio_838x5981Mai capitato di lanciare un’idea per organizzare qualcosa di piacevole che pare ben accetta e poi, al momento di “quagliare”, sembra che non arrivino i riscontri?

A me sì, e su quanto m’è capitato recentemente ho incominciato a riflettere.

E ho concluso che occorre dedicarsi del tempo “ricco”: ricco, e non “occupato”.

Parto dall’origine. Credendo nella proposta e conoscendo gli amici, dopo un po’ di indugio, anziché rimanere nel dubbio e/o pensare a chissà cosa motivasse il silenzio, ho chiamato un amico. Dalla risposta ovviamente positiva è poi scaturito un sms verso un altro….e via, verso una bella serata!

E mi sono dedicato / ci siamo dedicati del “tempo” (cosa non da poco, perché non è facile dedicarselo), oltretutto “ricco”.

“Ricco” (ed adesso amplio un po’ il discorso), perché mi sto rendendo conto di quanto serva riservarsi del tempo per parlare con i propri cari (e amici cari), parlare serenamente e ragionare.

Dedicarsi del tempo, perché così lo si possa ben vivere (e non “passare” o “riempire”), “muovendosi”, prendendolo in mano e rendendosi (parolone) “artefici del proprio destino”; dedicarsi del tempo, senza lasciarlo (o lasciandolo il meno possibile) in mano agli imprevisti, alle incomprensioni, agli altri che decidano anche per te o che semplicemente ti influenzino (mentre con gli altri ci si dovrebbe confrontare, giusto?!).

Insomma, serve un po’ di tempo ben pensato e ben dedicato. Come per quella serata, come per chissà quante situazioni.

Ma siamo in grado di dedicarci, a noi stessi ed ai nostri cari, del tempo “ricco” ben pensato? Beh, forse non è facile.

Però, oltre a noi stessi ed ai nostri amici e cari, abbiamo anche un altro Alleato. Notata la lettera maiuscola?

Proprio Don Fabio diceva che c’è tanta Grazia nella nostra vita, e che semmai dobbiamo impegnarci per coglierla.

Perciò, se già sappiamo che c’è la ricchezza della Grazia in ciascuno di noi, come non possiamo “impegnarci” per concederci del tempo “ricco”, momenti “liberi” in cui semmai puoi pensare, seriamente ma anche serenamente, e da dedicare per sé e con gli altri?

Un tempo “ricco”, che può darmi (darci) esperienze ricche. Non un tempo “occupato”, cui concedi margini stretti e che magari poi nemmeno riempirai tu.

Stefano Vanoli

3 pensieri su “Dedicarsi del tempo ricco

  1. Fa parte della vita il giusto e necessario riposo e vivere bene le vacanze non è un affare di poco conto, soprattutto se conosciamo l’importanza delle pause nel ritmo faticoso e talora frenetico del lavoro e della vita quotidiana.
    E’ un esercizio che mette in gioco la saggezza di ognuno, aiuta ad acquistare il senso della gratuità. C’è un rapporto profondo che lega il “tempo occupato” con il tempo libero . Ma non è un rapporto strumentale, è una complementarità che aiuta l’armonia della vita.
    Quindi, anche la vacanza ci fa crescere in umanità. Il cambiamento del ritmo, una certa quiete e il tempo disponibile per pensare ci aiutano a guardare dentro noi stessi, a vedere come siamo cambiati. E’ un esercizio importante. Uscire dal “trantran” quotidiano aiuta a riscoprirsi. E poi la vacanza – almeno se non è un’evasione, una fuga verso improbabili paradisi artificiali – ci fa riscoprire la contemplazione e l’amore della natura e degli uomini e delle loro opere. Non c’è bisogno di fare indigestione di viaggi o musei; ma guardare con calma, cioè contemplare un paesaggio, un’opera d’arte, un cielo stellato…può essere un’esperienza che arricchisce sempre.
    La vacanza offre spazio per l’amicizia e il dialogo; e non dobbiamo sorprenderci se ci riscopriamo un po’ arrugginiti . Anche il dialogo tra genitori o con i figli non è sempre facile, e perciò tanto più necessario. Serve pazienza e ottimismo; e anche qualche progetto comune. L’estate è il tempo privilegiato per qualche esperienza di condivisione, di solidarietà. Migliaia di campi scuola, momenti di studio e di raccoglimento, settimane di servizio a persone sole o emarginate… La realtà delle vacanze non è quella che ci offrono i media, con le loro immagini patinate e mondane, in diretta dai grandi centri dello spreco e, spesso, del cattivo gusto. La realtà è questo immenso alveare di cose buone e gioiose che persone di ogni età e condizione sanno costruire insieme, ogni anno.
    Facciamo un passo indietro. Un passo indietro per vedere cose diverse, mai notate prima. Spostiamo il punto di vista, proprio la posizione per così dire geografica da cui osserviamo uno scenario, e vedremo un aspetto diverso della nostra vita. Con meno coinvolgimento, meno preoccupazioni.
    Potremmo anche scoprire che, se ci distacchiamo un po’ dal lavoro, dalle cure familiari, dalle incombenze quotidiane, c’è dell’altro oltre le tante faccende che ci agitano. Quando si sta troppo dentro le cose, esse perdono parte della loro verità.
    Spesso i nostri occhi, ingordi di immagini da schermi e schermucci, non sanno vedere la bellezza di un fiore; la nostra vista, eccitata da figure esasperate ed eccessive, non sa più cogliere la semplice purezza di un’alba e di un tramonto.
    Un passo indietro, una minima presa di distanza, da lontano. Per favore.

    UN PASSO INDIETRO

    di Fausto Corsetti

    A tutti, allora, un augurio di un tempo fecondo di incontri e di esperienza di vera umanità. Ne abbiamo bisogno.

    Fausto

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