III d’Avvento. “Schegge” di don Fabio Coppini.

donfabioLuca 7, 18 -28

Giovanni Battista si trovava in carcere e pensava: “Annuncio il Regno di Dio, ho battezzato il Messia, lo conosco da che ci trovavamo nel grembo delle nostre Madri e finisco i miei giorni così miseramente?

Vive una crisi che corrisponde alle nostre crisi, che riecheggia i nostri “perché?”.

In Isaia 9,5 Gesù è chiamato “Dio potente”. GESU’ E’ DIO, E SI FA UOMO. Allora Gesù indica a Giovanni la via per tornare in sè: “Approfondisci ciò che stai vivendo, nella Chiesa: guarda e accogli!

Ieri alla “Colletta Nazionale” ho incontrato una persona evidentemente povera che provvedeva ad acquistare cibo da donare: “E’ CHIESA!” All’uscita i volontari si affaccendavano a raccogliere ciò che era stato donato: “E’ CHIESA!”

Un collegamento col viaggio del Papa in Africa.

“La roccia su cui costruire”

Questo è il compito che il Signore assegna a ciascuno di di noi: essere discepoli missionari, uomini e donne che irradino la verità, la bellezza e la potenza del Vangelo che trasforma la vita. 

(Francesco al Campus dell’Università di Nairobi, Kenya. 26 novembre 20015 – fonte http://www.vatican.va)

L’amore è…

mother_teresa_loveAmare non significa dare, ma condividere
Non si tratta di concedere al povero un po’ del nostro superfluo, ma di fargli posto nella nostra vita.
Non accontentarsi di buttargli la moneta del nostro portafoglio, ma vivere la sua sofferenza, la sua collera, la sua speranza o la sua gioia, questo è vero amore.

R. Follereau, 1976, Prima dell’ anno 2000 fiorirà una nuova primavera

Un disperato bisogno

2048x1536-fit_hollande-invalidesIl Presidente francese Hollande ieri, commemorando all’Hotel des Invalides i morti dell’attentato terroristico del 13 Novembre scorso, ha definito le vittime dei MARTIRI.

Sempre ieri, il nostro primo ministro Renzi ha ribadito il liet motiv degli ultimi giorni: “più VALORI” contro il terrorismo.

Mi piacerebbe interrogare Francois sull’origine del termine “Martire” o Matteo circa la probabilità che una società che anela al nichilismo dell’ideologia LGBT possa esprimere valori.

Ma rimango stupito e impressionato dal fatto che non si abbiano le parole per discorrere su “cose serie” se non si declinano le categorie di cui il Cristianesimo ha permeato l’Europa.

Vi è un palese, quanto disperato, quanto indicibile bisogno di senso, che solo Gesù è in grado di donare.

Christus vincit. Christus regnat. Christus imperat. Che lo si voglia o no, il Nazareno è Qualcuno che non si riesce a mettere da parte con qualche legge ad hoc.

Gabriele Guzzetti

 

 

In una manona il tepore di un Bambinello – di Giovannino Guareschi

…anche nella “Casa sulla roccia” abbiamo cari amici:

Una casa sulla roccia

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Anche don Camillo faceva il presepe. Se avete voglia di sorridere, e magari anche di commuovervi un po’, leggete qualche brano di questo racconto…

***

Si era oramai sotto Natale e bisognava tirar fuori d’urgenza dalla cassetta le statuette del Presepe, ripulirle, ritoccarle col colore, riparare le ammaccature.
Ed era già tardi, ma don Camillo stava ancora lavorando in canonica. Sentì bussare alla finestra e, poco dopo, andò ad aprire perché si trattava di Peppone. Peppone si sedette mentre don Camillo riprendeva le sue faccende, e tutt’e due tacquero per un bel po’. […]

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La ricchezza: saperla cogliere e coltivare

Leggiuno_-_Eremo_di_Santa_Caterina_del_Sasso_03L’esperto della canzone del Betania’s è fatto a suo modo (come tutti i clienti, del resto). Perciò è in prima fila se c’è da cantare, ascolta affascinato i discorsi altrui e talvolta partecipa, mentre raramente parte per primo a lanciare un discorso; perché succeda questo ha bisogno di uno spunto.

Stasera sta succedendo questo al bar; è vero che già aveva detto a qualche cliente “la ricchezza c’è: bisogna saperla cogliere … e coltivarla, o quanto meno non disperderla”, ma l’aveva detto “a quattr’occhi”, senza particolare enfasi. Stasera è diverso, ha ricevuto uno spunto: anzi “una marea!”. Continua a leggere

Officina: io non ti perdonerò mai (4)

la-parola-ai-giuratiIl mio contributo al tema dell’Officina si è articolato attorno al film La parola ai giurati, opera prima di Sidney Lumet -1957. Titolo originale 12 angry men .

La storia si dipana  in tempo reale e quasi totalmente nella stanza dove i dodici giudici popolari arrabbiati sono chiamati a esprimere il verdetto di colpevolezza o di innocenza nei confronti di un ragazzo giudicato, praticamente senza ombra di dubbio, di aver sicuramente ucciso il padre. Il dubbio è invece sorprendentemente insinuato da un unico giurato che nel corso di un relativamente breve ma estenuante dibattito riesce a convincere, gradualmente, quasi tutti i commissari. Continua a leggere

Ancora sul perdono. Il Purgatorio.

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Come è fatto il Purgatorio?

Il grande Dottore della Chiesa San Francesco di Sales (1567-1655) offre uno splendido insegnamento sul Purgatorio. Già nel Medioevo insegnava che “dal pensiero del Purgatorio possiamo cavare più consolazione che timore”. Ecco quello che ci ha detto:

1. Le anime vivono lì una continua unione con Dio.

2. Sono perfettamente conformate alla volontà di Dio. Vogliono solo quello che vuole Dio. Se venisse loro aperto il Paradiso, preferirebbero precipitarsi all’Inferno che presentarsi macchiate al cospetto di Dio.

3. Si purificano volontariamente, amorevolmente, perché Dio vuole così.

4. Vogliono rimanere nella forma gradita a Dio e per tutto il tempo che Egli vuole.

5. Sono invincibili nella prova e non possono avere neanche un moto di impazienza o commettere qualsiasi imperfezione.

6. Amano più Dio di se stesse, con amore semplice, puro e disinteressato.

7. Sono consolate dagli angeli.

8. Sono certe della propria salvezza, con una speranza ineguagliabile.

9. Le loro amarezze sono alleviate da una pace profonda.

10. Se il dolore che soffrono è infernale, la carità effonde nel loro cuore una tenerezza ineffabile – la carità che è più forte della morte e più potente dell’Inferno.

11. Il Purgatorio è uno stato felice, più desiderabile che temibile, perché le fiamme che esistono lì sono fiamme d’amore.

(Estratto dal libro O Breviário da Confiança, di monsignor Ascânio Brandão).

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

fonte: il blog amico Aleteia  http://it.aleteia.org/