Tempo di ferie natalizie e di visite a parenti; scuole chiuse e quindi tempo di compiti delle vacanze. Domenica pomeriggio dalla cugina, con figlia in terza media alle prese con il compito delle vacanze della prof di religione. Stupita che ora anche gli insegnanti di religione si mettano a dare compiti a casa, chiedo di spiegarmi e scopro che si parla di …clonazione. Non proprio noccioline.
Il compito-lavoro di gruppo consiste nel preparare una presentazione (corredata da diapositive e video) sul tema appunto della clonazione. Mi immagino già di vedere stralci di dissertazioni scientifiche – scopiazzate dal web- con corredo immancabile della pecora Dolly e invece…
La nipote e le sue compagne hanno ‘montato’ due video:
-il primo mostra il quotidiano di due ragazze come loro, pieno di colori, di canzoni, di incontri, di pomeriggi a chiacchierare, di pizzate in compagnia e di telefonate interminabili su chi ha visto chi ecc.
-il secondo racconta invece di due ragazze coetanee, nate per clonazione. Cambiano i colori, tutto si fa grigio, indistinto, non c’è nulla da raccontarsi perché non c’è un prima, non c’è una storia; il messaggio è che queste due ragazze non hanno un passato, non hanno una memoria. Non hanno una storia, non sanno da dove vengono.
Per palati capaci di digerire.
La vita senza un passato non ha sapore, non ha colore. Ciascuno più o meno consapevolmente ha bisogno di sapere le sue origini, cerca il suo filo rosso, vuole conoscere come ha avuto inizio. E la semplicità di un racconto montato in modo artigianale da tre tredicenni ha colto già il nocciolo della questione.
Se oggi talvolta abbiamo un problema con la memoria, forse è perché abbiamo un problema ancora più grosso con il senso. I nostri codici a barre e i pin dei nostri accessi personali non hanno corrispondenza con nulla. L’hanno persa o non l’hanno mai avuta.
Pensieri di fine anno…da far venire i brividi.