Padre né autoritario né bambino, ma sostegno nella fatica di crescere.

padre-figlioLa letteratura ci ha tramandato una figura persino minacciosa che oggi non esiste più. Anche se il concetto di “autorità” è ancora più che mai necessario. (Lidia)

MARINA CORRADI

Un padre visto come “gigantesco” che punisce il figlio bambino chiudendolo al freddo sul ballatoio, un padre che irride tacitamente il figlio adolescente troppo gracile, o addirittura lo minaccia con un pugno. Oppure un padre sempre assente e mai conosciuto, fino a quando, a vent’anni, il figlio lo vede con occhi di adulto, e lo giudica, quasi con pena, “un bambino”. Le pagine di Kafka, Tozzi, Saba che raccontano il rapporto tra padri e figli nel Novecento sono amare Continua a leggere

Morte e umanità. Dov’è Dio e dov’è l’uomo.

Bouguereau

Interessante, ma l’importante è non dividersi, la prospettiva evidenziata dall’articolo che segue: Dio c’è sempre oppure il mondo “gode” di una propria autonomia; e in questo caso, allora, “dov’è l’uomo?”. Azzardo: in ultima analisi, l’interrogarsi su dove sia Dio e dove sia l’uomo potrebbero essere domande, non dico oziose, ma forse identiche…

“Molti cristiani oggi sono persuasi che il mondo abbia una propria autonomia da Dio, che siamo veramente liberi e che Dio non può costringerci né con il castigo né con il premio terreno e che quindi la vera domanda da porsi è “Dov’è l’uomo?”.

ENZO BIANCHI

Il giorno dei funerali delle vittime del terremoto è il momento in cui il dolore dei singoli assume una dimensione e una visibilità comunitaria, sociale. Nelle bare, che sono sempre troppe, insopportabilmente troppe, sono rinchiuse le speranze di chi è rimasto sotto le macerie e di chi da quelle macerie è uscito distrutto nei suoi sentimenti più cari.
In modo misterioso, i veri celebranti del rito funebre sono proprio i morti Continua a leggere

Chi ha paura delle preghiere per i morti?

Amici, una proposta per chi non segua regolarmente Costanza Miriano. E si può sempre rimediare… 🙂

Un accento sulla qualità eccellente delle persone, come Costanza, che ci spalleggiano nella “buona battaglia”! E chi ha più paura di chi ha paura delle preghiere per i morti?!

il blog di Costanza Miriano

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di Costanza Miriano

Sinceramente, dopo tutto il tempo passato a rimuovere bestemmie e offese surreali dal mio profilo facebook, ero tentata di lasciar cadere la faccenda, ma non lo farò, per due ordini di motivi. Il primo è che continua a sembrarmi preziosissimo pregare per le vittime del terremoto. Il secondo è che da questa assurda vicenda ho imparato alcune cose utili che vorrei condividere con chi lo desidera.

Per chi si era sanamente distratto dal mondo virtuale, riepilogo. La sera dopo il terremoto ero sul divano con tutta la famiglia, incollati a guardare i luoghi nei quali abbiamo trascorso le vacanze degli ultimi anni con gli amici più cari. Cercavamo volti e luoghi noti. Durante la giornata avevamo chiamato persone che erano ancora lì per capire se si potesse andare a dare una mano, ma la risposta, letterale, era stata: “la Protezione Civile sta cacciando tutti” (nel senso di…

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La terra sotto i piedi.

Terremoto.

Sarebbe bello computare all'”attivo”, in un ipotetico bilancio, una nostra benedetta conversione.

“qualcuno ci sta strattonando per avvertirci, ma non ci voltiamo. Siamo così…”

Berlicche

Siamo onesti, ci aspettavamo un disastro, una strage, ma non questa. Attendevamo una mano assassina, una bomba, ed invece è stata la terra che ha ucciso. Curioso come la realtà sia sempre altro, come i nostri timori e le nostre paure siano costantemente in ritardo su quello che accade. Il terremoto? Eravamo avvertiti. Sappiamo di vivere su rocce che si muovono, si sbriciolano, tremano. La nostra casa è sull’orlo di vulcani, il centro della nostra penisola potrebbe diventare una distesa di lava in qualsiasi prossimo momento. Ma è un futuro che non c’è, un futuro ancora irrealizzato e che perciò non esiste. Con certezza accadrà: ma non ce ne occupiamo.  Seduti in spiaggia leggiamo il giornale sportivo. Guidiamo incollati al muso della vettura che ci precede. Qualcosa avverrà, sì, ma non ora. L’orlo della nostra veste è tirato, qualcuno ci sta strattonando per avvertirci, ma non ci voltiamo. Siamo così…

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La fede giovane si scopre liquida.

Giovani1_300“Uno studio fotografa una realtà nuova: tra i due poli di credenti e non credenti convinti si estende una vasta area di incertezze sulla religione (Lidia)

UMBERTO FOLENA

Le fila dei giovani credenti si stanno assottigliando. Veramente convinti e attivi sono ormai poco più del 10 per cento, rispetto al 15 di vent’anni fa. Ma le opposte tifoserie farebbero bene a contare fino a dieci prima di stracciarsi le vesti le une ed esultare le altre. Il libro di Continua a leggere

“Egli è qui!”

Il Campanile di Amatrice
Il Campanile di Amatrice

Mi scuso: ma insisto fondamentalmente per me…

“Quando ti senti solo cosa fai?

Lo cerchi.

Ti affidi al Crocefisso, come “quei muri appesi ai Crocefissi” in “Attimo”di Gianna Nannini.

E poi qualcuno ti indica che, se è vero che è risorto, è vero che è vivo.

E se è vero che è vivo, è vero che è qui. Sempre.

Come fai a non sperare?”

Proponiamo nuovamente il video “Egli è qui.”

A me ha fatto bene rivederlo.

“Tu dove stai?”

"Sia la Croce sorgente di forza e segreto di pace" Iscrizione nella chiesetta di S. Croce in Alassio
“Sia la Croce sorgente di forza e segreto di pace”
Iscrizione nella chiesetta di S. Croce in Alassio

“Lo diciamo tutti insieme a Dio: Signore tu parli, dici sempre le stesse cose, ma qui abbiamo perso tutto, ma Tu dove stai?Sembra – ha proseguito il vescovo D’Ercole – che “apparentemente non abbiamo ricevuto risposta ma appena si va a guardare si scorge, dietro la polvere, che il terremoto con la sua violenza può togliere tutto tranne una cosa: il coraggio della fede. E queste “non sono le solite parole convenzionali che noi preti diciamo, sono una scialuppa di salvataggio per chi si trova nel mare in tempesta, senza questa sorgente di fede saremmo in un lastrico di miseria abbandonato da Dio, perché oggi i riflettori sono accesi domani si spegneranno“.

“Bisogna salvare il Seme!”

guareschiNella sua omelia, monsignor D’Ercole ha anche citato un episodio con protagonista Don Camillo, il personaggio nato dalla penna dello scrittore Giovannino Guareschi.

“Dopo che un’alluvione aveva colpito la sua comunità, don Camillo si era rivolto così ai compaesani: ‘Fratelli, le acque tutto travolgono ma un giorno torneranno placate nel loro alveo, e splenderà il sole. E se avrete perso ogni cosa, sarete ancora ricchi se non avrete perso la fede in Dio’.

Intanto la gente restava fuori, diffidente, come in questi casi, ma guardava il campanile. Le torri campanarie dei nostri paesi sono crollate, non suonano più, ma un giorno torneranno a suonare“.