Tutte le guerre che non vediamo.

fratelli

Ecco un nuovo orizzonte che Lidia ci propone di esplorare. Basta, a volte, un po’ d’occhio per cercare storie che non ci vengono raccontate; e basta un po’ di cuore per “indignarci”…

GIULIO ALBANESE

È diffusa l’idea che l’informazione ai nostri giorni, nel contesto della globalizzazione, sia diventata una sorta d’infallibile nuovo sapere.
Attraverso le sue molteplici enfatizzazioni, sui fatti e gli accadimenti che si verificano nel nostro povero mondo, vi è infatti la presunzione, da parte di vasti settori dell’opinione pubblica, di conoscere davvero come stanno le cose. Ecco che allora lo scenario dell’imbarbarimento Continua a leggere

“Per sempre.”

Gustav Klimt "L'abbraccio" 1905 - 1909 . Bruxelles
Gustav Klimt “L’abbraccio” 1905 – 1909 . Bruxelles

Ci terremmo a dare evidenza al commento del nostro Guido al post “InSieme” ribloggato il 26 scorso.

Commento che ha la dignità di una testimonianza, e che consegnata il giorno dell’anniversario, assume un valore ancora più autentico.

Siamo ormai in ritardo per gli auguri del 19°; per l’ingresso nel Ventesimo ci riteniamo “giusti giusti” a formulare il “Buona vita!” più affettuoso a Maura e Guido!

“Calza a pennello. 19 anni fa a quest’ora eravamo ancora al ristorante con gli irriducibili del caos a far festa. Sulle fedi non abbiamo scritto nomi o date, solo “per sempre”, perché una promessa è una promessa, malgrado tutto. Le parole non dette e quelle di troppo, gli sguardi che urlano e le intese al volo, le dolcezze e le amarezze. La Vita. Poi ci sono i doni. I nostri figli, nostri, prenderanno le loro strade, ma intanto ci riempiono la vita.
Allora oggi ci auguriamo buona Vita.”

Maura e Guido
27 settembre 1997 a 27 settembre 2016.

Vogliamo la giornata mondiale dell’estrazione dentaria in anestesia.

La chiosa più vera è di Costanza Miriano. La nostra Costanza Miriano:

“Volevo dire a quelli dell’Huffington Post che non esiste un aborto sicuro: bene che vada, c’è sempre almeno un morto, e per di più il più debole.”

http://www.huffingtonpost.it/johann-rossi-mason/oggi-e-la-giornata-dellaborto-sicuro-perche-non-ci-siano-piu-50mila-vittime-ogni-anno_b_12228984.html?utm_hp_ref=italy

il blog di Costanza Miriano

dentiera_01

di Anna Mazzitelli

Questa cosa della giornata mondiale per l’aborto sicuro all’inizio mi ha solo disgustato, reazione credo condivisa da una grande quantità di persone, non abbastanza, però, o almeno non abbastanza potenti da riuscire a fermare una simile follia.
Poi ho provato a spogliarmi dei miei “preconcetti cattolici”, ho provato a immedesimarmi in chi ritiene che l’embrione (mai chiamati così quelli che sono stati nella mia pancia) sia solo il famoso “grumo di cellule”, che una gravidanza sia un problema da risolvere, che non ci sia nessun bambino…

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Nato il primo bambino con il dna di tre genitori.

occhi-spaventati

Si chiama selezione della specie. L’avessero tentato con i ratti…

B’sB

Concepito usando una controversa nuova tecnica. È accaduto in Messico.

È nato il primo bambino in seguito a una fecondazione assistita con tre persone. Lo rivela la rivista New Scientist. A. H., che ha 5 mesi, ha il dna della madre, quello del padre e un pezzo del codice genetico di una donatrice. La procedura permette di sostituire i mitocondri difettosi della cellula uovo della madre con quelli di una donatrice sana. Continua a leggere

Padre mio, io mi abbandono a Te.

Piovono Miracoli 2.0

di Anna Mazzitelli

Padre mio, io mi abbandono a Te,
fa’ di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me,
ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà
si compia in me
e in tutte le tue creature.
Non desidero niente altro, Dio mio;
rimetto l’anima mia nelle tue mani
te la dono, Dio mio,
con tutto l’amore del mio cuore,
perché ti amo.
Ed è per me un’esigenza d’amore
il darmi,
il rimettermi nelle tue mani,
senza misura,
con una confidenza infinita,
poiché Tu sei il Padre mio.

(Charles de Foucald)

Questa è la preghiera che viene letta nella nostra parrocchia dopo la distribuzione dell’Eucaristia. Alla fine del canto un bambino, in genere una delle bambine ostiarie, si alza, va all’ambone, e la recita a memoria.

Devo dire che non mi è mai piaciuta in modo particolare, la trovo un po’ sdolcinata…

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