All together!

51250pIn quale posto del mondo si ricordano insieme vittima e assassino con lo stesso trasporto, la stessa commozione, ammirazione, venerazione? In una Chiesa, ovvio. Solo il Cristianesimo è capace di tanto. O meglio, solo Cristo.

La scorsa Domenica ho avuto l’inattesa fortuna di partecipare all’Eucarestia in quel di Seveso (MI), in una Chiesa intitolata a san Pietro da Verona.

Pietro, nato sul finire del XII secolo da una famiglia di eretici manichei, si convertì al Cristianesimo in giovane età ed entrò poi nell’ordine domenicano.

Spese la propria vita a contrastare le eresie soprattutto in Lombardia finchè il 6 Aprile 1252, presso Barlassina, il suo cranio fu sfondato da un sicario assoldato dai capi delle sette di Milano, Lodi, Pavia e Bergamo.

L’assassino che uccise il frate con un colpo di “falcastro”, una sorta di coltello, si chiamava Pietro da Balsamo, detto Carino.

Carino per sfuggire alla giustizia riparò fino a Forlì. In questo viaggio si convertì e decise a sua volta di entrare nell’ordine domenicano per espiare la propria colpa.

Morì in odore di santità nel 1293 e venne elevato agli onori degli altari nei primi anni del XX secolo.

Che emozione ascoltare i nomi di questi due santi invocati assieme e nel giorno della chiusura del Giubileo della Misericordia!

Quale popolo può chiedere la benedizione divina attraverso i meriti di un omicida? Solo dei fratelli altrettanto peccatori perdonati, redenti, salvati dalla Misericordia del Padre!

Gabriele Guzzetti

(P.S.: mi trovavo a Seveso per festeggiare i 50 anni di oblazione della nostra zia Suor Maria Paola, che ancora oggi spende le sue energie presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino. Auguri zia Tata!)  

 

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