Distanza dalla morale

Vengo da un convegno sulla Corporate Governance, tema d’azienda che è tra le mie passioni. Governo d’impresa, letteralmente; concetto ampio, oggi in parte anche abusato.

Una sorpresa me la riserva il primo relatore invitato a parlare: è Umberto Ambrosoli, figlio del grande Ambrosoli.

Cita il grande Bauman, di recente scomparso, e il suo “Modernità e Olocausto”: se “stacchiamo” la dimensione tecnica/operativa da quella morale, rischiamo di fare come i nazisti che scrivevano i manuali sulla ‘perfetta distribuzione del carico’ di un locomotore destinato a portare ebrei nelle camere a gas.

Ecco perchè il Governo d’impresa è tema vivo! Grafici e schemi descrivono l’andamento del lavoro, nulla ci dicono della sua bontà.

La distanza che poniamo tra dimensione morale e dimensione operativa dice il nostro metro di giudizio.

Una buona Governance è quella che ha sempre presenti le finalità anche etico-morali dell’esistenza di un’impresa.

Facce da italiani. Laura Biagiotti.

PAOLA BELLETTI

Anche noi ricordiamo con Lavinia le promesse di Cristo, per lei e per noi.

Su Wikipedia le date, alle 10 di stamattina, erano già state aggiornate.

Laura Biagiotti nasce il 4 agosto del 1943 e muore il 26 maggio del 2017. A Roma.

Il 26 maggio 2017 è oggi (ieri, per chi legge). A leggerlo come data di morte sembra sia già passato tanto, tantissimo tempo. Ora, per chi la amava, lo scorrere delle ore parrà un’ingiustizia, un imperterrito, noncurante susseguirsi di circostanze, liti, sorrisi, discorsi, scooter a zigzag nel traffico, urla, risate, tazzine di caffè, affari, sconfitte, film al cinema… Tutto prosegue senza Laura.

Stamattina ho ascoltato alla S. Messa il brano del Vangelo di Giovanni (Capitolo 14) Continua a leggere

Don Giacomo Rossi. Ascensione del Signore.

Gebhard Fugel “Ascensione di Cristo 1893-4 Chiesa S. Giovanni Battista Obereschach (D)

At 1, 6-13a; Sal 46; Ef 4, 7-13; Lc 24, 36b-53

La Festa di oggi mi ricorda di non spiritualizzare la vita cristiana perché il cielo sarà fatto dei nostri affetti “carnali” e non da altro. Quello che qui il Signore ha legato, le sua amicizie come i suoi fraintendimenti, sarà ciò che ritroveremo –purificato nel nostro desiderio, ma non “altro”. Non è scontato che il volto di Dio porterà i tratti della nostra vita quotidiana e non altro. Non è scontato, anzi, all’inizio è difficile da credere.

Spontaneamente, noi facciamo l’esperienza che il nostro senso religioso, il senso di Dio, aumenta al diminuire della nostra piena forza e umanità. Spontaneamente, dove ci sentiamo nulla, dove andiamo in crisi, dove siamo presi della malattia… allora sentiamo la potenza o il desiderio di un “oltre”. Tanto più noi facciamo esperienza della nostra fragilità, del nostro essere nulla, quanto più sentiamo la presenza di un creatore, di un Dio al quale rivolgerci. Non è un caso che le esperienze religiose siano piene di segni della propria piccolezza: ci si inginocchia, si chiede perdono, si fanno rinunce… La vita ascetica è stata spesso pensata come una “fuga” (S. Francesco scrive “uscii dal mondo”). Spesso sentiamo l’incompatibilità tra Dio e le cose di ogni giorno, come se Dio fosse altrove rispetto ai nostri affetti più terreni e alle nostre passioni più quotidiane. Continua a leggere

Vita nuova.

E’ stato rianimato il Sito della Parrocchia Regina Pacis di Saronno. Viene da oggi reinserito tra i Blog amici nella “barra laterale”.
Aggiornato da poco con cadenza quotidiana, è frutto del lavoro alacre (questo benedetto Lavoro!) della nostra Silvia Grimoldi. La ringraziamo per questo sito “di servizio” che è, e lo sarà sempre più, un contenitore stimolante di Bellezza. “B” maiuscola!

L’economia…che ci cura? Il dono ci precede

Forse non riusciamo più a unire i puntini.

Chissà cosa penserebbe Steve Jobs dello stato attuale dell’economia, del cambio radicale di paradigma portato dalla digitalizzazione o della trasformazione delle modalità di lavoro introdotta dalla robotizzazione.

Il 15 maggio scorso a Milano, ultimo incontro dei Dialoghi di vita buona, promossi dalla Diocesi di Milano. A tema l’economia e la sua capacità di cura.

Comincia il professor Salvemini, di cui ho un ricordo affettuoso dai tempi dell’università. Mi colpisce, perché è proprio il solido economista a domandarsi e a domandare a tutti ‘Di chi è l’impresa?’.

Prosegue un altro professore, Martinelli, che richiama al ‘diritto di avere dei diritti’ ma soprattutto al ‘dovere di avere dei doveri’.

L’imprenditrice Marina Salomon racconta di un’esperienza, di una vita, dove ha capito che conta di più il mettersi a servizio che l’accumulare beni. Riccardo Bonacina vira sul terzo settore e introduce il concetto di fiducia che il dono e l’atto gratuito innescano.

Stato e mercato consumano fiducia, ma non riescono a ricrearla.

Chiude Scola cogliendo nel segno: il dono vale come atto economico perché ha capacità di risanamento, medica le ferite, ha lo sguardo aperto alla Comunità.

Gli ultimi articoli di questo blog riprendono il tema dell’aborto e tutto si tiene; la nostra vita non comincia forse con un dono? Se non altro, l’abbiamo ricevuta, non ce la siamo data.

Tutta la storia dell’uomo comincia con un Dono.

Aborto, utero in affitto, famiglia. Renato Zero: «È l’ora della verità»

Per me Renato Zero significa: “Il triangolo no, non l’avevo considerato”. Perché non lo conosco. Leggere l’intervista di LUCIA BELLASPIGA (mica paglia!) vuol dire scoprire una mente che pensa. E scopriamo Che pensa!

In «Zerovskij», un doppio album e da luglio uno spettacolo teatrale, il cantautore prende posizione sui valori al centro del dibattito: «La coscienza in alcuni pare essersi addormentata»

Una strana stazione ferroviaria senza luogo e senza epoca, diretta da Zerovskij, misterioso capostazione che regola il transito dei treni e interroga i passeggeri, Amore, Odio, Tempo, Morte e Vita: non più concetti astratti ma personaggi in carne ed ossa, pronti a un confronto tenero e spietato con i due viaggiatori di sempre, quegli Adamo ed Eva che siamo tutti noi… Continua a leggere

“Prodotti di concepimento abortivi” o bambini?

Erano cuori pulsanti.

SARONNO – Una breve cerimonia seguita da un momento di raccoglimento prima della tumulazione: così qualche settimana fa sono stati seppelliti al cimitero di via Milano 88 feti di aborti procurati o spontanei. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Difendere la vita con Maria che ha sede a Novara e che per la prima volta ha organizzato questa cerimonia a Saronno. Si tratta di feti che derivano da aborti avvenuti tra ottobre 2016 e marzo 2017.

Il sodalizio, si legge sul sito internet, “è nato come associazione di volontariato sorta per promuovere la cultura della vita, i diritti del concepito e l’atto di pietà del seppellimento dei bambini non nati, in collaborazione con le istituzioni sanitarie e la Pastorale della vita”.

Un’attività perfettamente in linea con la legge italiana: la normativa prevede che la famiglia possa esercitare tutti i diritti entro le 24 ore. Una volta che non rivendica il prodotto abortivo (così la legge definisce i feti) la Sanità può disporne secondo i propri criteri e la propria esperienza.

Le città dove avviene il seppellimento dei bambini non nati ad opera dell’associazione “Difendere la vita con Maria” sono circa un centinaio.

fonte: IlSaronno del 22/05/2017

Perché se ne dovrebbe occupare un’Associazione privata? Esiste una Circolare datata 16 marzo 1988 a firma del ministro Carlo Donat Cattin che testualmente recita: “Si ritiene che il seppellimento debba di regola avvenire anche in assenza della richiesta dei genitori dei “prodotti di concepimento abortivi” di presunta età inferiore alle venti settimane. Sappiamo che l’iniziativa si è potuta perfezionare grazie all’Associazione “Difendiamo la vita con Maria” con don Maurizio Gagliardini, Centro Aiuto alla Vita di Saronno e Amministrazione Comunale di Saronno attualmente in carica. (fonte:direzione C.A.V. Saronno)

Oltre ottomila Comuni in Italia. Quanti sono inadempienti?

Gli altri. Una dimensione di noi stessi.

“E, dopo un’assenza di presso a due anni, si scopersero a un tratto molto più amici di quello che avesser mai saputo di esserlo, nel tempo che si vedevano quasi ogni giorno; perchè all’uno e all’altro, dice qui il manoscritto, eran toccate di quelle cose che fanno conoscere che balsamo sia all’animo la benevolenza; tanto quella che si sente, quanto quella che si trova negli altri.” (da I Promessi Sposi – Alessandro Manzoni)

A questo ho pensato leggendo il nuovissimo articolo della nostra Antonietta Porro, in pubblicazione anche sul mensile della Parrocchia di San Giulio in Barlassina e attinto dal suo “scrigno della Memoria”. Anche oggi emozione, riflessione e richiamo al Vangelo. Come iniziare meglio la settimana?

Chi mi ha conosciuta solo da adulta stenta a crederci, eppure posso assicurare che da piccola ero timidissima. Timidissima e golosa di dolci, ma più timida che golosa, se è vero che rinunziavo a prendere una caramella che mi veniva offerta perché sapevo bene che poi avrei dovuto dire almeno grazie, ed ero troppo timida per farlo. Credo di essere ancora timida “dentro”, perché la natura non si cambia, ma col tempo ho imparato a guardare agli altri in un altro modo. Ad un certo punto ho capito che gli altri erano come me, o, meglio, che io ero come loro: come loro, avevo paura di fare brutte figure, temevo di essere invadente, non volevo correre il rischi di risultare sgradita, ed era per questo che mi tenevo da parte. Soprattutto ho capito che dentro di me c’erano gli stessi desideri profondi Continua a leggere