Il vento contro.

Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono ripari. Altri, mulini a vento.”
Proverbio orientale

Amici del Bar, è tornato a farci visita il nostro Fausto Corsetti. Oggi contribuisce alla crescita del Locale con una metafora sportiva. E ci conduce a considerare che “Nulla è perduto se al nostro fianco avvertiamo la presenza di un Amico Speciale: Gesù.” Ricambiamo l’abbraccio affettuoso confidando di ri-sentirci presto.

Tempo fa, scorrendo i canali della televisione, sono stato attratto dalle immagini di alcune gare sportive. Si trattava, in particolare, del lancio del giavellotto.
Assistere alla gara del giavellotto è come tornare agli albori dello sport, assaporare l’aria di antiche competizioni. Proprio nell’antichità, lo sport derivava dall’allenamento per la battaglia, dalla preparazione per i combattimenti.
Le gare odierne non sono lotte contro un nemico, ma sono invece, più spesso, sfide ai propri limiti, battaglie con se stessi per superare i propri personali traguardi. Ognuno cerca di fare sempre meglio della volta precedente, di oltrepassare se stesso, prima ancora di superare l’altro.
In questa pratica sportiva, come in tutte le altre gare di lancio, ad esempio quella del peso o del disco, la sfida ai propri limiti è evidenziata dalla solitudine spaziale Continua a leggere

Funziono solo cinquanta minuti alla settimana.

E’ da troppo che non ci occupiamo di don Marco Pozza. A dire il vero è da troppo tempo che non gli permettiamo di occuparci di noi. Io lo definisco grande! Un po’ come don Mario Delpini, amico del Bar da “tempi non sospetti” e nuovo arcivescovo di Milano: l’umiltà è segno della sua statura. 🙂 Propongo agli amici di leggere la riflessione, e fino in fondo, per almeno due motivi: è Dio che ci fa. E anche perché il nostro desiderio vuole sacerdoti onnipotenti 24 ore su 24. Purtroppo, anzi per fortuna sono grandi, appunto e grazie a Dio, cinquanta, QUEI CINQUANTA MINUTI alla settimana. Ci pare poco? E noi, poveri, quanto tempo possiamo dire di funzionare?

 

Ammetto, senza vergogna, che il Demonio da qualche settimana mi sta tentando seriamente. Sia ben chiaro questo: tra noi due sono anni che la sfida è aperta, da lavori-in-corso. A volte è lui a vincere una battaglia, altre volte sono io a scansare le sue mostruose seduzioni: non è vittoria la mia, semplicemente gli impedisco di vincere facilmente. Comunque mica poco come risultato. Il fatto è che, togliete per un attimo (solamente per un attimo, però!) Cristo, ciò che rimane è un dato di fatto: Lucifero è rimasto il solo compagno di viaggio che Continua a leggere

Dare per dare

Anch’io sarei ragioniere… Lo sarei se la mia attività principale non fosse quella di artigiano. Ma comprendo appieno il ragionamento di Antonio. Tratta di un’altra delle circostanze in cui “la giustizia non esiste”,  e ci viene testimoniato che -starci dentro- santifica!

Matrimonio Cristiano

Io sono ragioniere. Ragioniere programmatore che è anche peggio. Sono abituato a giudicare le situazioni come fossero una partita doppia. Dare e avere, costi e benefici, valutare se l’investimento sia conveniente o meglio pensare ad altro. Così sempre in termini di profitto. Sempre pensare se ne valga la pena oppure no. In tutto quello che facevo c’era questa dinamica sbagliata. Il matrimonio ti ribalta. Se non vuoi fallire devi abbandonare questa logica. Devi uscire dalla logica del profitto. Quello che ti viene chiesto è un amore incondizionato, senza pretesa di contraccambio. Non è un baratto, altrimenti non sarebbe amore , ma una transazione commerciale. Un dare per avere. Invece dobbiamo dare semplicemente per dare, perchè già lì c’è il senso. Mi viene in mente quando alcune volte Luisa perde la sua consueta accoglienza e amorevolezza verso di me. Capita che per qualche problema sul lavoro o per qualche preoccupazione che…

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Plena est terra gloria Eius!

Ecco le parole. Macché parole: la testimonianza che la Terra è -SI’- ricolma e traboccante dell’amore di Dio. “Non c’è nessun luogo della terra, non c’è nessun tempo della storia, non c’è nessuna casa e nessuna strada dove non ci sia l’amore di Dio. La gloria di Dio riempie la terra perché ogni essere vivente è amato da Dio.” Prego gli amici del Bar di leggere la promessa del nuovo Arcivescovo di Milano; si tratta della scoperta di un Bene per tutti in termini alla portata di tutti. Non è poco!…

Ingresso in Diocesi di Sua Eccellenza Mons. Mario Enrico Delpini
CELEBRAZIONE EUCARISTICA – OMELIA
Milano, Duomo – 24 settembre 2017

Per annunciare che la terra è piena della gloria di Dio

QUI il video

Fratelli, sorelle!
Permettetemi di rivolgermi a tutti così, chiamandovi fratelli, sorelle, “parola tremante
nella notte/ Foglia appena nata/ Nell’aria spasimante/ involontaria rivolta/ dell’uomo presente alla sua/ fragilità/ Fratelli (G. Ungaretti).
Fratelli, sorelle: non è per pretendere una familiarità, piuttosto per offrire una intenzione di frequentazione quotidiana, di disponibilità ordinaria, di premurosa, discreta trepidazione per il destino di tutti. Fratelli, sorelle!

Riconosco qui convenuti i fedeli del popolo santo di Dio e so che molti seguono questo evento mediante radio e tv: ecco, la gente, la mia gente! Siete le pietre vive della Chiesa cattolica in questa terra benedetta da Dio, in questa diocesi ambrosiana, e in Chiese sorelle di altri paesi e continenti, uomini e donne, laici e consacrati, famiglie che portano le loro gioie e le loro ferite, i Cardinali che la nostra Chiesa ha l’onore di riconoscere come suoi, vescovi e preti. Permettetemi di rivolgermi Continua a leggere

Omelia di don Giacomo Rossi: la luna e il dito.

 

Partecipazione all’ordinazione sacerdotale di mons. Delpini

IV domenica dopo il martirio di S. Giovanni il Precursore

Link alle letture
C’è un proverbio popolare che dice grosso modo: “quando il saggio indica la luna, tutti guardano il dito”. Non so se è un’immagine all’altezza dell’espressione usata da Gesù: “voi mi avete seguito non perché avete visto dei segni ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. Tuttavia, dice bene una difficoltà comune: è più facile concentrarci su quello che facciamo (il nostro lavoro, la nostra famiglia, i nostri problemi) che capire il senso di quello che stiamo vivendo, capire dove stiamo andando e chi stiamo diventando. E’ più facile inchinarsi ciecamente davanti a qualcosa, che vedere cosa stiamo diventando.

Gesù non ha mai messo in alternativa il “cibo che non dura” con il “cibo che è Lui”. Non si sarebbe lasciato commuovere dalla Continua a leggere

Perdono? Missione difficile.

visto su “Riscritture”

Ecco FAUSTO CORSETTI: anche oggi ci ricorda che nella nostra vita chi conta è Gesù Cristo. Bello, necessario sentirselo ripetere. Grazie, ricambiamo stretto il tuo abbraccio.

Perdonare, facile a dirsi. I bambini maltrattati, le donne violentate, i forzati della droga, i sequestrati saranno capaci di tendere una mano ai loro persecutori? Figli e mogli di vittime degli anni di piombo lo fecero, e la coscienza (o l’epidermide) di molti si risentì.
Il perdono non va di moda. Anzi. Anche quando qualcuno ce la fa, c’è sempre chi non è soddisfatto: incapaci di perdonare, non gradiamo che altri ci riescano.
Ma non sappiamo nemmeno chiedere perdono. Perché non riusciamo a essere umili. Oggi vanno forte i vincenti, quelli che hanno sempre ragione e “non devono chiedere, mai”. E noi ci accovacciamo sottomessi, nel nostro piccolo mondo, a questi modelli giornalistici, cinematografici e televisivi: senza rendercene conto, diventiamo anche contagiosi nei confronti Continua a leggere

La vita oltre.

Abbiamo ricevuto il commento al post della nostra Norma dall’oramai -nostro- Fausto. Anche oggi riteniamo di dare un’evidenza. Perché la Resurrezione, la Pasqua è un fatto che ci interessa tutti i … santi giorni!

Torna a trovarci, Fausto!

Mi diceva un amico per confortarmi pochi mesi fa, quando piangevo la morte di mia madre: “E’ strano, quando finiscono di morire tutti e due i genitori, ci si sente orfani, qualunque sia l’età in cui l’evento si verifica”. E’ vero. Ora che è morta anche mia madre ho l’impressione di aver completato la mia nascita al mondo. E’ come se con la morte mia madre avesse finito di partorirmi. Davanti alla morte di tutti e due i genitori, ci si sente come se le radici della vecchia quercia venissero recise. E allora ci si guarda in giro e si prova una sorpresa strana: è come se si avesse la conferma definitiva che si può restare in piedi anche senza le radici. Noi che non siamo dei “clonati,” ma tutti originali, sentiamo però che i nostri genitori portano via nella morte qualcosa che faceva parte di noi, del nostro corpo ed è come se qualcosa di noi venisse sepolta con loro, e tuttavia noi continuiamo a vivere senza quelle radici, essendo diventati a nostra volta radici, in attesa di essere recise.
La trasmissione della vita, questa catena meravigliosa che dura da decine e decine di milioni di anni e che andrà avanti chissà fino a quando, non è interrotta dalla morte, anche se qualcuno dei suoi anelli non genera altri anelli. E’ una catena così ricca da sopportare sterilità fisiche naturali, volute per il Cielo o per altre ragioni. E’ la catena della specie che non può interrompersi e garantisce la continuità. Eppure la morte appare come Continua a leggere