Preghiera di Pasqua 2018 di mons. Delpini.

Caravaggio “Cena di Emmaus” 1602 (part.)

Sorpresi per la rivelazione

Sono abili, volonterosi, esperti,
ma li scoraggia l’inutile fatica, li umilia il fallimento,
li insulta e irride lo sguardo maligno e la parola ostile.

Ed ecco: li sorprende, li rianima, li commuove
la voce amica eppur confusa
che dalla spiaggia comanda nuova impresa.
Come ritroveranno ardire,
se non perché “è il Signore!” (Gv 21,7)?

L’entusiasmo è finito, pare che l’attesa sia smentita
e la speranza solo una ingenuità.
Che cosa rimane se non la tristezza e la nostalgia?

Ed ecco: si avvicina il viandante amico eppure sconosciuto
e domanda e confida e fa ardere il cuore
e nell’ombra della sera si consegna come pane spezzato.
Come ritroveranno gioia,
se non perché hanno riconosciuto il Signore (cfr Lc 24,31)?

Li raccoglie la paura per una frequentazione sospetta,
li raccoglie l’inerzia e l’abitudine per anni condivisi
per imprese memorabili e clamorosi fallimenti;
li raccoglie l’incertezza come gente che s’è perduta
in una vita troppo complicata,
tra umori troppo inaffidabili e pensieri troppo prevenuti.

Ma le porte chiuse e la desolazione dei cuori spaventati
non trattiene la visita amica eppure inquietante.
Come riprendere la missione,
se non perché li manda il Signore (cfr Lc 24,48)?

Ecco il tempo di Pasqua, perché l’incontro dissolva il dubbio
e la presenza amica si riveli volto e corpo e gloria.

+ Mario

arcivescovo di Milano

(Im)possibile

“Lo sai qual è la vera menzogna?”

“Che un uomo possa aiutare un altro uomo.”

(Sándor Márai, in ‘La sorella’)

No, non è menzogna, è possibilità di misericordia.

La si impara alla scuola di Colui che finì in croce al Venerdì Santo.

Venerdì Santo scuola di preghiera.

Ottavio Marino “la Passione del Figlio di Dio” – scatto fotografico

“Nella Liturgia della Passione c’è, quasi alla fine, un momento molto bello ed emozionante: è quello della Preghiera Universale.

Dopo la morte di Gesù finalmente si può pregare, e pregare proprio per tutti.

La solennità di questa preghiera è grandiosa. Si avverte che la Sposa si coglie, con fierezza, nel suo ruolo; la Chiesa è aperta a tutti, ha una parola per tutti e intercede per tutti.”

Il post è tratto dal sito http://www.onos46.it/ di don Luigi Galli. Ringraziamo la nostra Antonietta per la segnalazione.

Settimana Santa – Venerdì 

Il Venerdì santo è carico di emozioni e di sensazioni che vanno vissute nella fede e nell’abbraccio alla Croce di Gesù; quella vera, cioè alla totalità del Dono e alla visione piena e dell’Amore divino.
Nella Liturgia della Passione c’è, quasi alla fine, un momento molto bello ed emozionante: è quello della Preghiera Universale.
Dopo la morte di Gesù finalmente si può Continua a leggere

Un uomo con la brocca d’acqua? Inaudito!

“E’ una annotazione strana: infatti toccava alle donne portare l’acqua, non era questo un compito per gli uomini. Dunque un uomo con la brocca d’acqua non poteva passare inosservato. Dal racconto sembra quasi che questo ‘uomo con la brocca’ fosse già d’accordo con Gesù.
Si tratta probabilmente di uno dei tanti amici di Gesù, anonimi, che erano un po’ dovunque.”

Il post è tratto dal sito http://www.onos46.it/ di don Luigi Galli. Ringraziamo la nostra Antonietta per la segnalazione.

Settimana Santa – Mercoledì.

7 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. 8 Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: “Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare”. 9 Gli chiesero: “Dove vuoi che la prepariamo? ”. 10 Ed egli rispose: “Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà 11 e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 12 Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate”. 13 Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua. (Lc. 22,7-13)

17 Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua? ”. 18 Ed egli rispose: “Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”. 19 I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. (Mt.26,17-19)

12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: “Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua? ”. 13 Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: “Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo 14 e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi”. 16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. (Mc.14,12-16)

La Pasqua si avvicina; anzi siamo già entrati. La tensione sale e ci lasciamo accompagnare dai Vangeli sinottici. Essi parlano dei preparativi per l’immolazione della Pasqua. Si tratta della Pesach ebraica; ormai è giunta l’ora di Gesù: i vecchi riti si stanno per compiere e la definitiva Alleanza sta per essere siglata nel sangue dell’Agnello.
Fervono i preparativi; nei sinottici c’è un particolare che colpisce: Continua a leggere

Anche Giuda è nostro fratello.

“Dobbiamo pensare ai ‘due alberi’: quello di Giuda e quello di Gesù.  Sul primo muoiono i desideri folli dell’uomo che non sa guardare in alto e affidare al Padre i proprio progetti, sul secondo albero prende forma la vita che non muore più. Il regno del satana finisce sul primo albero, il Regno di Dio comincia a germogliare dal legno della Croce e non muore più.”

Il post è tratto dal sito http://www.onos46.it/ di don Luigi Galli. Ringraziamo la nostra Antonietta per la segnalazione.

Settimana Santa : martedì. Il tradimento di Giuda.

14 Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti 15 e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni? ”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. 16 Da quel momento  cercava l’occasione propizia per consegnarlo. (Mt.26,14-16)

10 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. 11 Quelli all’udirlo si rallegrarono e promisero di dargli denaro. Ed egli cercava l’occasione opportuna per consegnarlo. (Mc.14,10-11)

1 Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2 e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. 3 Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. 4 Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 5 Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 6 Egli fu d’accordo e cercava l’occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla. (Lc.22,3-6)

Giuda non va banalizzato; è un’operazione diffusa perché Continua a leggere

Sandra è di nuovo a Casa.

Sandra, per cui chi è passato al Bar ha trovato richiesta di preghiera, è tornata a Casa dal Padre.
Condividiamo allora volentieri l’annuncio ricevuto da Ali. Qui ci dice del valore della vita quando il “Faro” è Gesù Cristo:

A mezzanotte e un quarto la mia mamma è salita in Cielo, da Chi la vita ce la dona e ce la ridona sempre anche se non capiamo la modalità. Ogni secondo vissuto con lei in questo mese è un dono, che custodirò per sempre.

Un grazie a tutte le vostre preghiere e alla vostra vicinanza.

Un grazie a chi mi ha aiutata fino all’ultimo secondo ad assisterla per farla andare in Cielo serenamente e a chi mi ha fatta diventare ancora più grande e a voler più bene a mia mamma ricordandomi quanto sia stata la guerriera più coraggiosa che io abbia conosciuto, così attaccata alla vita da aver lottato fino all’ultimo per tenersela, certa che la vita è dono di un Altro.

Un MEMORARE alla Madonna a cui era molto devota e un GLORIA a san Giuseppe.

Vi abbraccio, Ali

Presente!

Diamo evidenza al recente commento di Giordano all’ultimo post di Silvia . E grazie!

Rispondo principalmente a Silvia, l’autrice del post che ha originato il commento di Fausto.
Fino alla quintultima riga del testo – come durante gran parte della lettura di quello di Fausto – ho pensato: “parole un po’ troppo pessimiste!” Le ultime 4 righe hanno, però, dato il giudizio che reputo giusto.

Cosa non ha funzionato ? Forse che la regola da sola non basta, se non è accompagnata dallo stare assieme.

In gioco non c’è l’obbedienza, ma la presenza.

 Che abbiamo smarrito il senso della presenza? Che siamo noi gli assenti?

Sì, accompagniamoli questi giovani, questi nostri figli e nipoti! Siamo qui per questo.
Qualche dritta ci verrà anche dal Sinodo su di loro. Una scorsa al Discorso pre-sinodale  di Francesco potrà aiutarci.
Un caro saluto
Giordano