Non ha a cuore solo l’immigrazione…

Secondo quanto riporta normalmente la stampa Papa Francesco avrebbe a cuore solo il problema dell’immigrazione.

Pare che, invece, le cose non stiano proprio così. Ha idee chiare, molto chiare, per i cattolici adulti troppo chiare, su famiglie arcobaleno, aborto, gender, eterologa ed eutanasia…

QUI  l’interessante articolo di UCCR del 17 giugno scorso da cui abbiamo ricavato la rassegna.

Orto e Vita.

Da qualche mese mi sono appassionato alla cura dell’orto. Ma solo ieri, seminando i fagiolini bianchi, ho pensato quante suggestioni possa ispirare la geminazione dei semi nella terra.

I semi, appunto: secchi, duri, a volte raggrinziti e brutti da vedere, oppure minuscoli e quasi impalpabili. Si direbbe: quanto di meno adatto a generare alcunché di  vivo. Invece questo materiale “inerte”, più morto che vivo, posato sotto uno strato di terra e adeguatamente innaffiato, qualche giorno al buio, germoglia diretto verso il sole e si trasforma in nuova vita, pianta, frutto. Nulla, proprio nulla, finché rimane nella confezione del vivaista…

Come non pensare al nostro destino dopo la morte nel Signore, e al post di qualche giorno fa, dove monsignor Tonini rassicurava: “Oltre la morte sarà bellissimo.” E come insegna la Storia di Chiara Corbella: “Siamo nati e non moriremo mai più.”

 

Cinque anni fa la scomparsa di Tonini. «Noi oltre la morte? Sarà bellissimo».

foto Ansa

Ancora MARINA CORRADI, ancora da Avvenire, oggi 28 luglio. In questo estratto, QUI l’articolo completo, ci racconta, e rassicura, della “visione” del Cardinal Ersilio Tonini su ciò che ci attende dopo la morte. Nel quinto anniversario della Morte.

Lucido fino a pochi mesi dalla morte, a chi lo interrogava su come avvertiva l’avvicinarsi di quel giorno rispondeva: «Oltre la morte, sarà bellissimo. Perché vedremo finalmente la nostra storia, tutta intera. Voglio dire: vedremo la storia di ciascuno di noi, dal suo vero principio, dall’istante in cui Dio ci ha concepito nei suoi pensieri. Perché ciascuno è stato pensato, progettato dall’inizio del tempo. È una prospettiva sterminata. È posare gli occhi sull’orizzonte infinito per cui sono stati fatti. Sarà, l’abbraccio di Cristo, una felicità ineguagliabile».

L’ordine e l’intelligenza delle cose per fare la volontà di Dio

Grazie Costanza!
Condivido con entusiasmo e struggimento.
Hai descritto il sopravvento, nel “Mondo Piccolo” di Guareschi, dei don Chichì sui don Camillo.
Confido, confidiamo, anche grazie a Te in una nuova significanza dei don Camillo.

il blog di Costanza Miriano

di Costanza Miriano

Trovo abbastanza insopportabile il tono che sui mezzi di comunicazione, soprattutto quelli cattolici, ha preso la discussione sul tema dell’immigrazione. Dico quelli cattolici perché a me di cosa pensano Soros e Repubblica e l’Espresso della “carità” importa pochissimo. Ma di come mettermi da cristiana di fronte al problema, invece, interessa molto. Ascolto quello che dice il Papa e me ne lascio interrogare, perché è il Papa e quello che dice mi interpella comunque. Proprio per questo cerco di leggere davvero le sue parole e di ignorare completamente il modo in cui vengono riportate disonestamente, o ancora peggio in cui vengono rilanciate dai suoi scudieri che vogliono essere più papisti del Papa e ogni tanto sbandano.

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Marchionne, Elkann, ognuno di noi davanti al male. Per non arrendersi all’«ingiustizia»

Il destino di Sergio Marchionne ha provocato le coscienze. Le riflessioni di John Elkann hanno sollecitato molti ad approfondire alcuni temi come giustizia, precarietà e senso della vita. Socci qualche giorno fa, oggi la nostra, sì la Nostra, MARINA CORRADI ci accompagna, con un articolo su Avvenire del 24 scorso e partendo dallo smarrimento umano di Elkann, a valutare ciò che davvero conta: siamo fatti per la Salvezza!

Quando un uomo come Sergio Marchionne scompare di colpo dalla scena dei media, e, in un silenzio costernato, da un ospedale non filtra nulla, se non un definitivo «non tornerà più a lavorare», il primo pensiero è lo sbalordimento. Sbalordimento per come la vita di ognuno, e anche dei più potenti, di quelli che sembrano avere il mondo nelle mani, sia in realtà legata al nostro povero corpo: a un cuore, a polmoni, a un cervello che possono in un attimo Continua a leggere

Vita che senso hai?

La paternità di Dio su di noi e la nostra condizione di uomini liberi sono all’origine della serenità cristiana.
Ci sono momenti in cui diventa difficile vivere queste certezze. E’ in quei momenti che si deve esercitare la carità di ravvivare la Fede di chi è in difficoltà.

Un abbraccio, con l’affetto di sempre.

Fausto Corsetti

“Voglio trovare un senso a questa sera, anche se questa sera un senso non ce l’ha. Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”… Questo è Vasco Rossi: canta, recita e s’interroga. E noi?
Sarà possibile capire fino in fondo il senso della nostra vita su questa palla denominata Terra? Lo so che è una domanda antica e forse anche un po’ scontata, ma alzi la mano chi si sente sicuro della risposta. Ogni volta che me la pongo è come se fosse la prima volta. E ogni volta riaffiora quella Continua a leggere

Il dramma di Marchionne e il senso della vita. “Come l’erba sono i giorni dell’uomo…”. Quello che nessuno dice.

ANTONIO SOCCI dal Blog LO STRANIERO – 23/7/2018

Segnaliamo un articolo eccezionale di Antonio Socci che tratteggia con grande “mestiere” di giornalista e di cristiano la questione scabrosissima della precarietà della nostra vita con la indispensabile speranza nella salvezza.

Speriamo in una guarigione per Sergio Marchionne anche se sappiamo che non è facile, perché è in gravi condizioni . Di sicuro però è calato di colpo il sipario sul suo ruolo pubblico in quel mondo che una volta era la Fiat degli Agnelli: “Sergio non tornerà più”, ha scritto John Elkann, presidente di Fca, in una lettera ai dipendenti.

Al di là, dunque, dell’evoluzione clinica del suo caso, abbondano i commenti e le considerazioni sulla fine dell’era Marchionne nella Fca. Ma c’è una verità che – in questi casi – resta sempre “non detta”, perché è scioccante e mette tutti noi con le spalle al muro.

Ha balenato quasi di straforo nelle parole di John Elkann, Continua a leggere

Con Giovannino il popolo risorge sempre.

Cinquant’anni fa moriva Giovannino Guareschi. Con don Camillo e Peppone ha lasciato un’importante eredità da recuperare per gli uomini di oggi.

GIORGIO VITTADINI  Il Sussidiario – 20 LUGLIO 2018 –

Cinquant’anni fa, il 22 luglio 1968, Giovannino Guareschi lasciava improvvisamente questo mondo. Aveva sessant’anni. Quello che spinge a parlare di lui non è solo la ricorrenza e il dovere di ricordare uno degli scrittori italiani più tradotti nel mondo (142 lingue) insieme a Dante Alighieri. E nemmeno il desiderio di rendere giustizia a un genio dell’umano così incompreso e ingiustamente bistrattato. Il fatto è che le vicende vissute da don Camillo, da Peppone e dai tanti altri personaggi meno conosciuti, così come le considerazioni contenute negli articoli del settimanale Candido che dirigeva e i giudizi taglienti espressi nelle sue vignette, hanno molto da insegnare, non “anche”, ma soprattutto oggi e in vista del domani. Almeno per una serie di fattori.

Il primo riguarda il riferimento al popolo, Continua a leggere

Oggi i cattolici si nascondono e il mondo non si salva.

Constatavo oggi con un amico quanto sia raro e difficile, anche tra amici, condividere opinioni, prendere posizioni, manifestare convinzioni su fatti non necessariamente compromettenti, anche e soprattutto quando ciò prevede, magari, una  certa “esposizione”…

Per non parlare di quando, magari in prossimità delle elezioni, si tratta di confrontare le nostre convinzioni o posizioni politiche con la nostra esperienza di Chiesa. Causa o conseguenza della, ormai, certificata  irrilevanza dei cattolici in politica e non solo?

E proprio oggi, su La nuova Bussola quotidiana si legge il fondo di PEPPINO ZOLA proprio su questo argomento. Dario, la persona con cui ci si confrontava, commenta l’articolo così: Zola dice poche parole ma chiare chiare. Finché ci saranno persone così, fede e speranza continueranno ad essere annunciate.” Eccessivo? Secondo noi no, ma fateci pure sapere.

Sorprende che i cattolici stiano contribuendo “a tacere di noi”, in parte “nascondendosi” ed in parte avendo vergogna della propria diversità, come dice Giussani. Dimenticando Gesù, san Paolo e il fatto che è la diversità di Cristo a salvare il mondo. Egli è con noi per tutti i secoli, ma per dirci cose dell’altro mondo.

Caro direttore,

ho una strana impressione: e cioè che i cattolici (non solo italiani) facciano di tutto per nascondere la loro “diversità”, quasi fosse un’onta. È indubbio che, con il Battesimo, i cristiani diventino una realtà diversa. Tutto l’insegnamento di San Paolo, mi pare, insiste sul FATTO che Cristo ci rende persone “nuove”, cioè diverse da come eravamo prima e da come tutti sono quando vivono quello che Gesù identificava con la parola “mondo”.

Nella Sua suprema preghiera, Gesù, rivolto al Padre ha così pregato: Continua a leggere

Inni e canti…

Stasera l’esperto della canzone del Betania’s al bar ha aperto il libro dei ricordi: è il weekend in cui, nel suo paesello natio, si festeggia il Santo Patrono, San Materno; così parla del coro in cui ha cantato per anni, e della processione con la banda e il baldacchino, portato più volte.
E poi spiega che, per ravvivare i ricordi, su youtube ha cercato qualche canto che risuonava in quelle occasioni, trovando delle belle esecuzioni, fra cui quelle del coro “Don Natale Bellani” di Bonemerse (CR), e quei canti che un loro cd indica come i canti della tradizione popolare.
E così cerchi, e scorri, finchè, sotto ad un “noi vogliam Dio” trovi dei commenti, li leggi, e poi sotto altri canti ne scopri di simili: su internet qualcuno ha commentato con posizioni (forse un po’ Continua a leggere