La verità e l’uomo intero

L’uomo che veramente ascolta è l’uomo intero: testa, cuore, pancia.

Unità profonda di sentimento, affetto, intelletto, ragione. Non si deve ascoltare solo con uno di questi organi, ma con tutto noi stessi.

Occorre perciò prendersi cura del soggetto che ascolta, cioè di noi!

Solo tutto questo fa dell’uomo un ascoltatore che sa interloquire, non passivo ma consapevole e critico.

Altrimenti sarà un soggetto debole, facile da strumentalizzare.

Il vero ascoltatore non ha paura di provare emozioni forti, ma non confonde la sua reazione con la realtà stessa.

Riesce a valutare il proprio sentimento come ciò che gli avvicina la realtà al suo cuore, come una lente di ingrandimento che permette di mettere a fuoco il reale, di sentirlo realmente vicino ed interessante: ma non confonderà la lente di ingrandimento con la realtà stessa.

La conoscenza, l’ascolto ha bisogno di un uomo desiderante la verità.

La questione della verità ritorna sempre perché è il cuore dell’uomo ad essere fatto per essa.

Certo, si può lasciarsi volontariamente ingannare, ma il cuore nella sua origine contiene in sé una istanza critica.

Si ascolta veramente quando si ascolta con la totalità della persona.

2 pensieri su “La verità e l’uomo intero

  1. Tutto bello perché tutto vero – mi dice il mio … cuore.
    Sono colpito particolarmente dall’immagine della lente di ingrandimento accostata al sentimento: mi rende meno guardingo nei confronti dei miei sentimenti, che in passato guardavo con sospetto.
    Grazie
    Giordano

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