Ancora un “pizzino” buono…

da “Avvenire” 27/12/2018

“Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca ma fare la volontà di Dio con prontezza”

Pietro di Craon in “Annuncio a Maria – Paul Claudel (1931)

 

Allora che cos’è la vita, la mia, la tua, se non vivere un incontro con Cristo? “Incontro in cui sappiamo chi siamo, cosa crediamo e cosa dobbiamo fare: dare la vita.”

Alessandro d’Avenia

Aborto. L’arcivescovo Delpini : «Il dolore negato alle donne», per ideologia

(Fotogramma)

Da Avvenire di ieri. Ancora un vescovo, e che vescovo (“Siamo autorizzati persino a pensare”) che muove guerra al Pensiero Unico. Deo gratias!

Chi abortisce, chi non riesce a diventare madre. Il presule alla clinica Mangiagalli di Milano dà voce ai «lamenti proibiti», quelli censurati dal pensiero unico e dal «politicamente corretto»

I lamenti ingiustificabili e quelli che trovano la loro ragione nel cuore ferito dal dolore; i lamenti che sono dappertutto in città e quelli che sono proibiti perché bisogna uniformarsi al pensiero dominante e all’ideologia. Proibiti, insomma, dal politicamente corretto.

A dirlo, con parole che lasciano il segno, è l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, che, come tradizione, giovedì ha presieduto la celebrazione eucaristica per il Natale e ha ricordato la solennità dei Santi Innocenti Martiri del 28 dicembre presso la chiesa della Clinica “Luigi Mangiagalli” all’interno della Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore di cui ha visitato alcuni reparti, anche di patologie pediatriche.

E, forse, non è un caso che proprio nella struttura dove nasce un bambino ogni ora e commentando il Vangelo che racconta la strage degli innocenti, abbia dato voce ai lamenti «proibiti», siano quelli delle donne che vorrebbero essere madri e non riescono, sia di coloro che decidono, con l’interruzione volontaria della gravidanza, di non Continua a leggere

“Siamo autorizzati a pensare”.

Siamo autorizzati persino a pensare” ha ripetutamente esortato l’Arcivescovo di Milano Delpini nel suo  Discorso alla Città di Milano per la Patronale di sant’Ambrogio 2018. Affermazione tutt’altro che scontata durante una Dittatura Del Pensiero Unico che stiamo controvoglia sopportando.

Con questa premessa e senza altri commenti diffondiamo il Comunicato che segue, di don Luigi Fabbri, vicario generale della Diocesi di Viterbo. L’argomento? La censura di Gesù Cristo come Parola e come Persona.

COMUNICATO STAMPA della CURIA VESCOVILE della DIOCESI DI VITERBO n. 20/2018 del 14.12.2018
DICHIARAZIONE del VICARIO GENERALE della DIOCESI DI VITERBO
Canto di Natale nella scuola di Tuscania
Sollecitato ad esprimere un parere su quanto accaduto in una classe della Scuola Elementare dell’Istituto Comprensivo “Ildovaldo Rodolfi” di Tuscania a proposito del nome di Gesù che una insegnante ha tolto dalla canzone di Natale e sostituito con la parola “laggiù” forse per non offendere la sensibilità dei “vicini di banco” non cattolici, come comunità ecclesiale condividiamo lo stupore e la meraviglia delle famiglie, delle Istituzioni Civili e di quanti faticano a capire la logica di una scelta didattica che contraddice il ruolo stesso della Scuola, chiamata ad offrire un’educazione aperta ed inclusiva e non esclusiva soprattutto di ciò che costituisce la nostra identità e le nostre radici più profonde.
Ricordiamo che l’integrazione è un dovere, ma, come ha affermato recentemente Papa Francesco, “nella misura in cui non sia una minaccia contro la propria identità”.
Scelte di questo genere riteniamo siano offensive proprio di Continua a leggere

Noi, la famiglia dei santi.

Don Barbareschi con l’allora card. Montini

Una serie di circostanze ha ritardato la pubblicazione di questo post della Nostra Antonietta Porro. E’ uscito in tempo, invece, sul bollettino della Parrocchia di san Giulio in Barlassina nella rubrica dal titolo “Tu lo hai fatto come un Segno”. Noi lo leggiamo, appunto, oggi: non rinunciamo di sicuro. Grazie Antonietta!

Come ogni anno, abbiamo festeggiato da poco tutti i Santi. Lo abbiamo fatto in un contesto sociale nel quale il 1° novembre coincide con la festa di Halloween – artificiale e commerciale come poche altre, visto che non ha proprio nulla a che fare con le nostre tradizioni – più che con quella di Ognissanti. Lo abbiamo fatto, come ogni anno, subito prima della commemorazione dei defunti: l’immediata successione di queste due ricorrenze nel calendario non è casuale; solo guardando al loro rapporto esse possono essere comprese appieno.
I Santi, infatti, sono gli amici di Dio, o, per dirla con le parole dell’ Continua a leggere

Diversamente giovani.

Lo stile è tutto Suo ma a me ricorda per carattere e sensibilità Marina Corradi. Spero non me ne voglia la nostra Antonietta… Le voglio bene e corro il rischio. 

Ricordo che apprezzano queste stesse riflessioni i suoi comparrocchiani  di san Giulio in Barlassina sul periodico “il Segno”.

Nell’ultimo numero del bollettino siamo stati richiamati dalle parole di Luisa all’importanza di stare davanti a Gesù Eucaristia. Luisa, raccontando alcuni episodi che avevano per protagoniste persone anziane – ma, data la vitalità che manifestano, direi piuttosto ‘diversamente giovani’ –, ha lasciato emergere che, durante le giornate eucaristiche appena trascorse, proprio loro hanno fatto compagnia a Gesù in assenza di altri, e soprattutto di persone più giovani. Le osservazioni di Luisa mi hanno fatto riflettere, anche in una prospettiva complementare rispetto alla sua.
Ho pensato a quanto le persone ‘diversamente giovani’ sono state Continua a leggere

“Egli deve crescere e io invece diminuire”

Il dito indice di san Giovanni Battista.

Mattias Grunewald (particolare)

La festa di san Giovanni Battista cade il 24 giugno, subito dopo il solstizio d’estate; da allora in poi i dì diminuiscono fino a giungere a Natale, pochissimi giorni dopo il solstizio d’inverno, quando le ore di luce iniziano ad allungarsi: il primo dunque diminuisce, mentre Gesù, il sole destinato a splendere sul mondo, comincia a crescere (cf. Agostino Sermones, 287,4).