(by Stefano Vanoli)
Sabato 14/11/2020!
I bar funzionano con modalità asporto… quindi cosa fanno i clienti del Betania’s bar? Aspettano fuori, con pazienza, senza assembramento… arriva qualcuno, acquista e se neva… due parole col barista …non si può nemmeno consumare nelle vicinanze… Non è la stessa cosa, però i clienti ci sono… anche perché vuoi “viverlo” comunque il “tuo”bar, nell’attesa che ci si ritrovi intorno al bancone… nell’attesa…
Oh, toh… domani incomincia l’Avvento… attesa…. e ..toh… guarda chi c’è in coda, distanziato fisicamente… (ma tanto lo senti lo stesso!)…non poteva mancare l’esperto della canzone del Betania’s …e cosa non poteva cantare senon una canzone che “quasi calza” poche ore prima dell’inizio dell’Avvento!
“Sabato sera”, cantata da Bruno Filippini debuttante al Festival di Sanremo del 1964 (e dai“Fraternity Brothers”) che, giovanissimo, cantava la normalità dei giorni: la tristezza del lunedì ( in cui si incomincia a lavorare, con la mancanza della fidanzata), e martedì “si comincia ad aspettar”; poi col mercoledì finalmente un saluto al telefono con un bacetto…e così il giovedì ed il venerdì.. E poi l’esplosione di gioia e di vita: sabato sera potrà portarla a ballare, baciarla e restare con lei!! Come dire? Vivere quotidianamente la normalità, consci che la realtà non sempre potrà piacerci e che quanto abbiamo intorno potrà riservarci problemi… ma sapendo che c’è un’attesa di qualcosa, o qualcuno, con una “Q” maiuscola. Si fosse intorno al bancone del bar, qualcuno potrebbe obiettare, “cosa vuoi attendere,visto il tempo che stiamo vivendo.. cos’è tutta questa allegria?”Del resto, proprio sul palco di Sanremo, tre anni dopo, un altro giovane avrebbe poi cantato che non poteva fare come Bruno Filippini: pur piacendogli lavorare “la ghisa per pochi denari”, “non ho in tasca mai una lira per potere fare un ballo con lei”. Erano i Giganti, che cantavano che “questa gioventù ci avrei giurato che mi avrebbe dato di più”, che “alla società non chiedo che la mia libertà”, che “ora mi dite che ho degli impegni che altri han preso per me”; pur confrontandosi con la realtà intorno, anche a loro non mancavano ritmo ed allegria nel cantare “mettete dei fiori nei vostri cannoni”: la“proposta”, che era destinata ad altri. Quindi? Chissà quante cose nella mia vita non potrò determinarle io, ma quanto mi sta intorno; qualcosa però potrò farlo anch’io, confrontandomi con quella realtà..e con una buona dose di aspettativa e forse qualche delusione, di allegria (per quel che possibile)…. e di attesa!
Buon Avvento … e buon bar (possibilmente al bancone) !
Stefano Vanoli
Grazie Stefano! Buon Avvento a tutti! Il covid sta colpendo i ns corpi ma non l’anima e questa anima attende semore Gesu”che viene ogni volta donandoci speranza! Buon cammino a tutti anche se in casa!
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