Scritto ieri: alluvione e farabutti…

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Mai ricordato abbastanza Giovannino Guareschi. Tantopiù nel Cinquantesimo dalla morte, o dal Centodecimo dalla nascita. In ogni caso c’è chi, irriducibile, non riesce a stargli lontano: anzi, vuole vivere guareschianamente; e fonda una comunità, un movimento, un “monastero wi-fi” lo chiamerebbe la nostra Costanza Miriano…  È nata in questo modo una rete di amici che vogliono far conoscere questa scelta innanzitutto praticandola per primi nella vita di tutti i giorni e poi attraverso l’impegno culturale e sociale. Li possiamo seguire su Progetto Mondo piccolo: http://www.progettomondopiccolo.com .Lasceremo in evidenza il link nel box BLOGROLL della barra laterale. Ma leggiamo il brano che segue: il Cristo raccomanderà più avanti che “bisogna salvare il seme”, don Camillo Gli chiederebbe qui di annegare i farabutti ma invoca per tutti ogni tipo di prosperità. Guareschi propone l’immagine di prete “vero”, non una sua caricatura!…

“Gesù,” disse ad alta voce don Camillo “se in questo sporco paese le case dei pochi galantuomini potessero galleggiare come l’arca di Noè, io vi pregherei di far venire una tal piena da spaccare l’argine e da sommergere tutto il paese. Ma siccome i pochi galantuomini vivono in case di mattoni uguali a quelle dei tanti farabutti, Continua a leggere