Custodire la Vita(?)

CHE ALTRO CI POTRA’ ACCOMUNARE?

Boh! Giorno triste per me oggi…
Come la sensazione che il diritto alla vita venga dopo quello di precedenza, di cittadinanza (mioddio che ho detto!) all’amore-perché-tutto-è-amore… E PURCHE’ IL NASCITURO SIA SANO, con buona pace di Chiara Corbella.
Giorno triste per me oggi: ho parlato di Vita con i miei compagni di panca, in Chiesa.
In fondo, niente di nuovo.
Ma Chiara presto sarà santa. Questo è tutto.
Maurizio

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di Noemi Ferrari

È cominciato il periodo di Avvento e mai, come quest’anno, sperimento cosa significhi attendere qualcuno, aspettare con trepidazione che si manifesti nel mondo. A dicembre, oltre alla nascita del Salvatore, è prevista anche la venuta al mondo di Pietro, nostro figlio.

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È da una mamma che viene la salvezza

Ecco il rispetto per le donne!

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di Giacomo Bertoni

Alla ricerca di una buona lettura nella libreria di un grande centro commerciale. In mano un paio di libri, lo sguardo scorre distratto sulle note di retrocopertina. Nella corsia davanti alla tua, quella dedicata agli albi illustrati, un bambino continua a emettere urletti e versi senza senso, ogni tanto poi ride così forte che sembra soffocarsi. Il solito bambino maleducato, pensi, abbandonato lì dai genitori, che magari starà pure strappando qualche pagina. Sarà meglio dare un’occhiata.

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Su Alfie non ci saranno più comunicazioni per volere della famiglia.

Amici, sono strasicuro che riguardo la preghiera non abbiamo mai avuto bisogno di richiami.

E’ il momento di impegnarci a praticare il silenzio. Non appena possibile ci sarà data ragione.

Grazie.

 

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Con un comunicato letto pochi minuti fa da Thomas Evans firmato insieme alla mamma di Alfie, Kate viene chiesto a media e sostenitori di tornare a casa.

Questo il passaggio centrale del comunicato che potete vedere in foto

“Nell’interesse di Alfie ora lavoreremo con il suo team di trattamento riguardo a un piano che provvederà al nostro ragazzo con la dignità e il comfort di cui ha bisogno. Da questo punto in poi non ci saranno più comunicazioni e non saranno rilasciate  interviste. Noi speriamo che tutti voi possiate rispettare questo.”

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Tom e Kate porteranno via Alfie.

NEI COMMENTI GLI AGGIORNAMENTI MINUTO PER MINUTO.

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Tom e Kate hanno tentato di poratare via Alfie dall’ospedale con una Equipe medica e un aereo pronti a portare Alfie in Italia. 
La polizia li ha bloccati. 
Gente è accorsa in loro aiuto.

In un video  spiega: «Sono qui con Alfie…ho un documento del Christian Legal Center, dice che ho il diritto di portare fuori dall’ospedale mio figlio». Ma «non mi fanno uscire da qui…Stanno chiamando la polizia». Fuori c’è già l’aereo pronto per portare Alfie l’Italia.DanTEuHX4AA5nZa

Intanto si era radunata una folla sempre più numerosa. Dopo un  braccio di ferro tra l’avvocato della famiglia Evans e i servizi sociali l’Alder (l’ospedale) è stato sollevato dal dovere di cura e  il compito di prestare attenzione medica è assegnato…

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Quaresima: perché io valgo

Condivido questo post di Costanza Miriano, consorella nel “Monachesimo Wi-fi“, e lo commento grazie all’Amico Giancarlo:

“Il breve articolo del blog della Costanza M. mi ha fatto riflettere. Soprattutto sulle persone che stimo poco o affatto. Dio vuole bene loro come a me…

Non male questo Dio.

Buona giornata.”

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DISMA BLOG

Bisognerebbe imparare a contemplare di più il Crocifisso, cosa che peraltro in Quaresima dovrebbe anche esserci più facile. Cristo in croce è ciò che ci dice che cosa siamo; guardare Cristo in croce ci permette di capire noi stessi. Perché in quell’immagine è racchiusa la verità più profonda, più sconvolgente e in assoluto più chiarificatrice del nostro essere: io valgo la vita di Cristo.

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Un importante e autorevole contributo sulla vicenda Alfie Evans.

De Zurbaran “Agnus Dei”

L’ETERE COSTA:

L’EUTANASIA NON E’

ARGOMENTO DA TIGGI’.

 

Grazie Costanza.

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In Inghilterra si è deciso che quando un bambino è malato molto gravemente e non può guarire, gli si sospendono idratazione e nutrizione, perché la sua vita “non è degna”. Così Charlie è stato ucciso. Così  Isaiah è stato ucciso. Per Alfie il giudice ha decretato la stessa fine, negando la possibilità che venga trasferito al Bambin Gesù, dove non lo avrebbero guarito, no, ma lo avrebbero curato fino alla fine (posso dire di essere orgogliosa che ci sia un ospedale così, in Italia, grazie alla Chiesa?). 

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Jose Ocampos e padre Aldo Trento ci parlano della vita degna di essere vissuta.

“E hai ottenuto quello che volevi da questa vita, nonostante tutto?

Sì.

E cos’è che volevi?

Sentirmi chiamare amato, sentirmi amato sulla Terra.”   (Raymond Carver)

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Nella giornata che ha visto in Italia l’approvazione della legge sul biotestamento, padre Aldo Trento, dalla Casa della Divina Provvidenza don Giussani ad Asunción in Paraguay, ci propone  la  testimonianza di Jose Ocampos un uomo che ci dice cosa rende una vita degna.

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Jesus’ blood never failed me yet.

Lo spunto viene dal Blog di Costanza Miriano, che ha ripescato da quello di Bombacarta, dove abbiamo vecchie conoscenze, un post su cui è bello riflettere…

Riportiamo alcuni commenti per invitare gli amici del Bar a darci retta 🙂 Ecco:

  • “Ieri ho ascoltato il CD dall’inzio alla fine… che dire: in casa c’era il Natale.” (Maurizio)
  • “Grazie Gian Luca. Il brano lo cercherò, mi ha incuriosita, proprio come Maurizio. Il tuo articolo ha coivolto la mia anima a tal punto da entrare nel silenzio, proprio come hanno fatto le persone presenti nello studio di registrazione. C’è qualcosa dentro di noi, a cui diamo poco spazio, ma che si fa sentire, quando prestiamo attenzione a piccoli, grandi segni, che lasciano solchi profondi. Nella voce di quel barbone splendeva un sogno, una speranza,una certezza e gli altri lo hanno percepito.” (Maria Pia Kr)
  • “Le verità essenziali e autentiche arrivano dall’animo dei semplici. Forse non serve sapere che il ritmo cadenzato e ripetitivo, come quello della metrica classica o del rosario, invita all’ascolto perché dà sensazioni di benessere e di pace con la sua sintonia con il battito cardiaco, serve avere l’occasione di incontrare qualcuno che ne stia facendo esperienza di vita. L’occasione e la fortuna sono sempre nell’incontro con una persona.” (Rosa Elisa Giangioia)

Si ascolta l’intero brano cliccando sul link a fine articolo.

GIAN LUCA FIGUS

Qualche tempo fa ho incontrato un caro amico, Saverio. Saverio come me è appassionato di musica e ha una discreta collezione. Quel giorno, come in un laboratorio di BombaMusica “in nuce” (appena abbozzato n.d.B’sB), abbiamo scambiato opinioni e ascoltato qualche disco. A un certo punto lui tira fuori dal computer un brano di un perfetto sconosciuto (almeno lo era per me): Gavin Bryars. E non solo. Mi racconta una storia. Una strana storia…

Gavin Bryars è a Londra e cammina con in mano un registratore, lo fa per lavoro, deve catturare dei suoni per un film. Girovagando nei pressi di Waterloo Station incontra un barbone che con voce stentata ma profonda canta alcune frasi di una canzone. È una sorta di litania, sempre la stessa. E dice: “Jesus’ blood never failed me yet, there’s one thing I know, cause He loves me so…“. Continua a leggere

La rivoluzionaria mamma di Oliviero.

Sono stato dubbioso se condividere la seguente dedica a una mamma, per di più di qualità magistrale. Lo sono stato per via dell’autore: Oliviero Toscani. Il brano è tratto dal suo libro Non sono obiettivo (Feltrinelli, 2001).

Il mio dubbio è espresso bene da Bariom, il primo commentatore dell’articolo pubblicato sul blog di Costanza Miriano: “Uno sprazzo di luce in una mente che pare essersi richiusa nuovamente in una caligine di tenebre…
Speriamo per lui ne abbia uno definitivo e prima di morire. Il giudizio definitivo a Dio.” Nonostante questo sono tornato frequentemente sul “set” dello stravagante fotografo ad ammirare… l’istantanea.

E così, per salvare “capra e cavoli” ho chiesto aiuto al Manzoni che ha fatto amare da Federigo, con la tenerezza della Chiesa che impersonava, un Innominato, smascherato da Lucia, invitato a cercare nel profondo i motivi della propria “uggia”.

«Ieri mia madre mi ha detto: “Ho avuto un solo uomo, tuo padre”. All’improvviso si sono sgretolati anni e anni di liberazione sessuale, di convincimenti libertari, di mentalità radicale. Tutto quel che avevo creduto una conquista civile si è ridimensionato di fronte a quella semplice affermazione: “Ho avuto un solo uomo, tuo padre”. Sono stato messo di fronte Continua a leggere

BREXIT.

È il 6 febbraio 1943. Il dottor Ernst Illing, psichiatra responsabile di un ospedale del Terzo Reich, scrive ai genitori di un bambino ricoverato:

«Devo comunicarvi il mio rammarico nell’informarvi che il bambino è morto il 22 gennaio 1943 per infiammazione delle vie respiratorie… Egli non aveva fatto alcun tipo di progresso durante il suo soggiorno qui. Il bambino non sarebbe certamente mai diventato utile alla società ed avrebbe anzi avuto bisogno di cure per tutta la vita. Siate confortati dal fatto che il vostro bambino ha avuto una dolce morte».

Nella Germania nazista più di 5000 bambini e adolescenti con disabilità fisica o disturbi mentali furono uccisi in reparti speciali, come quello del dottor Illing.

Dopo una prima fase, atrocemente “limitata” ai malati inguaribili, si passò alla mattanza: anni di eutanasia selvaggia che coinvolsero dai portatori di malattie ereditarie anche non gravi a semplici malati di broncopolmonite, dai neonati deboli agli anziani fragili. Un mantra attraversava il cielo della Germania: “vita indegna di essere vissuta” (lebensunwertes Leben). Oggi, mentre il piccolo Charlie Gard… QUI l’articolo completo.

di Giacomo Bertoni

fonte: Il Blog di Costanza Miriano 29/7/2017