A farla insieme men lunga sarìa

Sappiamo che il gestore del Betania’s conosce il suo esperto della canzone… ma probabilmente mai avrebbe pensato che arrivasse ad una “perfomance” così “d’annata”: eccolo che sta canticchiando “son fili d’oro i suoi capelli biondi e la boccuccia odora..”. Come spiega l’esperto, “tutto nasce dalla predica di Don Fabio: ci ha parlato di vagabondi e di pellegrini, dell’importanza della meta e dell’oratorio feriale 2016 con quel suo “L’amore si fa strada”….ed allora io ho pensato alla strada”. Continua a leggere

La colpa fu …

LA COLPA FU (spartito)from Stefano Vanoli:

Capita che il gestore del Betania’s constati come solo il suo bar possa avere un “esperto della canzone” di questo tipo. Non è dato sapere, in quelle volte, quanto sia contento di questa presenza…

comunque questa sera è una di quelle occasioni: ecco l’esperto che entra cantando “la colpa fu del rosso fiorellin che per la bella del Cadore segnò il destin”.

“Cosa stai cantando stavolta?!?” (per la serie, ma come fa un poco più che quarantenne ad intonare in un bar una canzone del Festival di Sanremo del 1956?). “La colpa fu”, la cantava Claudio Villa, orecchiabile…mi ricordo che quando ero bambino qualcuno cantava ancora “Portava un fiore rosso nei capelli…” ; e poi, quel “la colpa fu del rosso fiorellin”, che m’è tornato in mente, incredibile l’aggancio, l’altro giorno, dopo la predica di Don Federico perché, pensando al brano del peccato originale ed al Vangelo di domenica (Mt, 1,20-24), m’è venuto in mente come difficilmente diciamo “è colpa mia”. Anzi, spostiamo tutto su qualcun altro : Dio chiede ad Adamo e lui risponde “la donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero..” (e non che sia stato obbligato, l’ha scelto lui..), e Dio chiede ad Eva e lei “il serpente mi ha ingannata”. La responsabilità è di un altro..

Ed anche nelle canzoni è così: siamo disposti a cantare che la colpa fu di un rosso fiorellin (anzi, c’è un coro che ribadisce “la colpa fu, la colpa fu”); ma c’è solo un altro titolo che parla di colpa, e guarda un po’, i Rokes, nel 1966, non se l’assumevano e ci cantavano “ma che colpa abbiamo noi?”

E ancora, apparentemente Paul Anka (“la verità”, 1965) sembra disposto ad addossarsi la parola “colpa” davanti al mondo intero, ma chissà per quale contorto ragionamento: “se mai qualcuno ti chiederà come è finita tra noi, digli pure che è stata colpa mia anche se non è la verità”

E se provassimo a cercare fra chi chiede perdono, troveremmo qualcuno che riconosce le proprie responsabilità “semplicemente” ammettendole?

Nella “Perdonami” di Luciano Tayoli il pentimento è sincero…ma se fate caso, premette subito “perdonami se obliando l’amore di un dì ” : una dimenticanza magari è in premessa per “diminuire” la responsabilità del gesto? E cosa dire di Caterina Caselli, che chiede “Perdono” (e già con una certa faccia tosta canta “io soffro più ancora di te …il male l’ho fatto più a me”) ma specificando bene che “mi avevi abbandonata”.

Ma non c’è soluzione al nostro peccare, ed oltretutto a questa mancanza nell’assumersi una colpa?

C’è, e ce l’ha indicata il Vangelo di domenica: nella lettura abbiamo sentito che “la Vergine darà alla luce un figlio: a Lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa “Dio con noi”.

Dio con noi: ecco “con”, la “parola chiave”. E non è solo l’Emmanuele “con noi” la “soluzione”: anche ciascuno di noi può essere “con”, stando accanto ad una persona che ha sbagliato, rimanendo con qualcuno di cui non approvi una scelta .. e quanto ce ne sarebbe da dire sull’argomento…..

ma l’esperto s’è rimesso a cantare “la colpa fu del rosso fiorellin….” (che potreste trovare su youtube cantata da Claudio Villa; ma, da corista alpino, aggiungo che vale la pena di ascoltare la versione cantata dal Coro Brigata Cadore -www.corobrigatacadore.it-: sia perché sono proprio bravi, sia perché il canto in coro ci mostra un altro modo di vivere la bella “parola chiave” “con”).

Ma l’importante è quel che si da’

cvillaAbbiamo lasciato l’esperto della canzone del Betania’s che cantava i Giganti e che richiamava Sequeri, all’insegna dell’importanza del “amore è non avere niente e poter dare ancora qualcosa”.

Ma mai il barista si sarebbe aspettato che l’esperto qualche sera dopo avrebbe concesso il bis; e, vista la rampa di lancio, con uno di quelli che l’esperto chiama “dotti richiami”, il barista gongola: l’esperto sembra piuttosto ispirato, capannello e consumi assicurati, forse ci scappa pure la cantata.

“Che “Canzonissima” in quel 1971! il 6 gennaio 1972 vinse Nicola di Bari, con “Chitarra suona più piano”, ma è un’edizione da ricordare anche per la partecipazione di Claudio Villa, con una canzone coinvolgente, con autori di primissimo piano come Pace e Panzeri : “La cosa più bella”.  Continua a leggere