Tu lo hai fatto come un segno.

Non ha bisogno di presentazioni la nostra ANTONIETTA PORRO. Anche oggi,  grazie alla collaborazione con il bollettino della Parrocchia di san Giulio in Barlassina, condivide col Bar la sua esperienza di cristiana nel quotidiano della sua realtà.

Non è un errore di stampa. Il titolo dell’articolo ripete quello della rubrica, ma non per sbaglio. Si tratta di una scelta deliberata, poiché per la persona cui è dedicata questa paginetta la frase due volte ricorrente in testa al foglio vale in maniera particolarissima.
Il 18 gennaio ricorre il 75° compleanno di don Sandro: un compleanno importante, per molte ragioni. Come ogni anniversario, invita a guardare indietro, a ripercorrere i passi che hanno condotto al punto che diventa oggetto della festa. Guardare indietro rispetto a ciò che don Sandro ha rappresentato per la nostra comunità, da quando è venuto tra noi, al di là della sua persona, dei suoi numerosi pregi e dei suoi inevitabili Continua a leggere

Venerdì Santo scuola di preghiera.

Ottavio Marino “la Passione del Figlio di Dio” – scatto fotografico

“Nella Liturgia della Passione c’è, quasi alla fine, un momento molto bello ed emozionante: è quello della Preghiera Universale.

Dopo la morte di Gesù finalmente si può pregare, e pregare proprio per tutti.

La solennità di questa preghiera è grandiosa. Si avverte che la Sposa si coglie, con fierezza, nel suo ruolo; la Chiesa è aperta a tutti, ha una parola per tutti e intercede per tutti.”

Il post è tratto dal sito http://www.onos46.it/ di don Luigi Galli. Ringraziamo la nostra Antonietta per la segnalazione.

Settimana Santa – Venerdì 

Il Venerdì santo è carico di emozioni e di sensazioni che vanno vissute nella fede e nell’abbraccio alla Croce di Gesù; quella vera, cioè alla totalità del Dono e alla visione piena e dell’Amore divino.
Nella Liturgia della Passione c’è, quasi alla fine, un momento molto bello ed emozionante: è quello della Preghiera Universale.
Dopo la morte di Gesù finalmente si può Continua a leggere

Omelia della Festa del Cristo Re.

(Photo credit should read ANTHONY WALLACE/AFP/Getty Images)

“Tra i primi Autori del Betania’s con le sue Omelie”. Lo scrivevamo solo ieri riferendoci a don Fabio Verga. Che oggi torna a condividere con gli amici del Bar la predica per la solennità del Cristo Re. Grazie! E confidiamo rimarrà…

I segni indelebili di uno sconfinamento.

Due Uomini incompatibili. Due poteri opposti. Due regalità diversamente orientate.

Pilato. Il potere politico. L’eleganza dei vestiti. L’oro sulla testa.
Una regalità ricca e sfarzosa.
Ma soprattutto la paura di perdere il prestigio e venire rinnegato dal suo popolo …

Gesù. Un potere senza apparenze.
Un uomo denudato degli abiti e della dignità.
E una condanna a morte già sentenziata; un uomo interiormente libero.

Perché?

La risposta è lì, Continua a leggere

I cristiani possono vantarsi solo della Croce.

Alluvione di Firenze – il Crocifisso di Cimabue nel fango | by Alberto Cameroni

Ancora riflessioni sulla Croce. Il passaggio che inizia con “Invece il cristianesimo” è, secondo me, commovente. Grazie a COSTANZA MIRIANO!

(…) Se non fosse necessaria la croce, Cristo sarebbe uno a cui effettivamente è andata un po’ male. Se non ci fosse questa necessità anche per noi la morte sarebbe un’enorme contraddizione, e la fine di tutto. La sofferenza sarebbe una sfiga, e a questo punto allora meglio evitarla con tutte le forze. Allora va bene uccidere i bambini malati, logico ammazzarsi in Svizzera quando le cose si mettono male. Invece il cristianesimo è la storia di Dio che si è fatto uomo ed è venuto a offrirci la salvezza per mezzo della croce. La croce è necessaria perché l’uomo ha bisogno di redenzione. Nessuna visione pacificatrice che prescinda dalla salvezza di Cristo, dal mistero della sofferenza e della morte, dal mistero oscuro del peccato, quello originale e quello che compiamo con la nostra iniziativa, quello che è presente dentro e fuori di noi, è cristiana. I cristiani possono vantarsi solo della croce. Non sarà certo la nostra bellezza a convincere nessuno, perché noi non siamo affatto belli, solo Cristo è bello, e i santi, quelli che lo lasciano agire in loro, ne possono acchiappare qualche molecola di bellezza.

QUI l’articolo completo: “La battaglia finale”

 

La Croce.

Cimabue, Crocifisso (dettaglio, dopo l’alluvione del 4 novembre 1966), 1280,
tempera su tavola, 390 cm, basilica di Santa Croce, Firenze

…Chi toglie la croce, chi non ricorda che la croce di Cristo è la fonte unica della salvezza e del perdono dei peccati, ancora oggi, è di ostacolo a Cristo. Deve mettersi dietro e non stare davanti a Gesù. Questo è il dramma di sempre della Chiesa, la tentazione di togliere la croce come fonte decisiva e insostituibile di guarigione e di perdono. …

Padre Maurizio Botta, commento al Vangelo del 3/9/2017

Per la Gioia di san Filippo Neri.

La Croce sul Gran Sasso

Figli miei, non può essere diversamente, la si giri come si vuole: l’uomo deve portare una croce; se vuole diventare un uomo buono e giungere a Dio, deve sempre soffrire; deve sempre portare una croce, qualunque essa sia; se ne fugge una ne incontrerà un’altra. Nel mondo non è ancora nato colui che con belle parole potrà dire che non è così. Tu devi sempre soffrire, fuggi dove vuoi, fa’ ciò che vuoi; potrà accadere una volta che Dio metta le sue amabili spalle sotto la tua croce e ne porti il peso nel tratto più difficile; allora l’uomo si sente così libero e leggero che gli sembra di non aver mai sofferto e non è più conscio della sofferenza. Ma appena Dio si sottrae al fardello, questo grava sull’uomo, con tutto il suo peso insopportabile, tutta la sua amarezza. (Sermone 83 di Giovanni Taulero composto in occasione della Festa dell’Esaltazione della Santa Croce)

Leggi QUI l’articolo completo, con riferimento a san Filippo, di Padre Maurizio Botta.

fonte: Blog amico Cinquepassi.org

Aborto. I dubbi di un medico abortista, la via cristiana per i figli perduti.

maria-e-gesu-bambinoMARINA CORRADI

E’ un ginecologo 62 enne, non obiettore, vice primario in un ospedale del Vicentino. Ha migliaia di aborti alle spalle, nella sua lunga carriera. Ateo, simpatizzante dei Radicali, dice di averlo fatto per i diritti delle donne, perché c’era una legge dello Stato, e qualcuno quel lavoro lo doveva fare.

Non parla come un pentito, il medico intervistato ieri dal “Corriere della Sera”. Parla come uno che ha dei dubbi, della sofferenza, perfino della nausea Continua a leggere