Misericordia.

Dori: la smemorata disarmante della Pixar

 

Ancora “nei dintorni” della Festa dell’Assunta, ancora con don Marco Pozza parliamo di mamme, di Madre, e della Misericordia che ci usano, della pazienza che portano e della memoria che perdono.

Un po’ come la mia mamma. E allora… è bene che anch’io ricambi quella santa pazienza.

Che la mia mamma non stesse bene, me n’ero accorto tantissimo tempo fa. In tutti questi anni, però, non ne ho mai parlato con nessuno: per un senso di pudore, per una questione di delicatezza, per il fatto che non volevo assolutamente che si sentisse diversa dalle altre donne. Dentro di me, tuttavia, andavo dicendo: “Possibile che mio fratello non se ne accorga?” Me ne avesse anche solo accennato di sfuggita, avrei colto l’occasione per confidarmi con lui: per studiare assieme un modo per aiutarla. Invece nulla: per un sacco di mesi, per intere stagioni, per anni conteggiati in lustri. Poi, un giorno, Continua a leggere

Il partito della rabbia e dell’odio.

Relitto nel Lago d’Aral, in Uzbekistan (LaPresse)

Cosa vuol dire opporsi a una rivoluzione sanguinaria che distrugge tutto? Contrapporre un altro odio o amare e vivere per qualcosa di più grande? 

Ringraziamo ancora la nostra Gemma per la collaborazione. Questo articolo, pubblicato il 10 agosto su Il Sussidiario, propone un metodo “vertiginoso” per orientare lo sguardo nei confronti della realtà. Vale per tutto.  

Non si tratta di un “pezzullo” da ombrellone ma vale qualche minuto del nostro “buon tempo”.

GIOVANNA PARRAVICINI

“È impossibile salvare la Russia con sentimenti negativi. La rivoluzione ha appena avvelenato la Russia di rabbia e l’ha ubriacata di sangue. Che ne sarà della povera Russia se la controrivoluzione l’avvelenerà con nuova rabbia e l’ubriacherà con nuovo sangue? Sarà il prolungamento del sanguinoso incubo rivoluzionario e non un risveglio dall’incubo. Il partito della rabbia e dell’odio è uno e indivisibile, riunisce i comunisti e i monarchici estremisti. Nessuna strada può essere aperta da elementi negativi, la vita esige al suo principio elementi positivi. Il nostro amore deve sempre avere la meglio sul nostro odio. Dobbiamo amare la Russia e il suo popolo più di quanto odiamo la rivoluzione e i bolscevichi”.

Non trovo espressione migliore di questa di Nikolaj Berdjaev per sintetizzare la lezione che possiamo ricavare oggi Continua a leggere

Il male.

La reliquia della "sacra Culla", che rimanda alla mangiatoia in cuui nacque Gesù, è conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
La reliquia della “sacra Culla”, che rimanda alla mangiatoia in cui nacque Gesù, è conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.

Il lento omicidio dell’anziano di Siracusa e il Natale. Per nulla sentimentale.

MARINA CORRADI

Si chiamava Giuseppe Scarso, ma lo chiamavano tutti “don Pippo”. Aveva 80 anni ed è morto pochi giorni fa, dopo due mesi e mezzo di agonia. La notte del 1 ottobre, a Siracusa, era stato dato alle fiamme da una banda di tre ragazzi appena maggiorenni. Per gioco.

Il signor Giuseppe non dava fastidio a nessuno: viveva solo, girava per il quartiere appoggiandosi al suo bastone, era un po’ sordo, ma sempre gentile, con il sorriso fragile e benigno che gli davano i suoi anni. I tre ragazzi, invece, avevano un problema: si annoiavano Continua a leggere

Aborto e altri rimedi.

il blog di Costanza Miriano

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di Benedetta Moreschini

 La mia amica ha abortito. Me lo dice mandandomi una valanga di lunghissimi sms dopo mesi interi senza sentirci. Aborto terapeutico. Non capisco. Gli sms continuano ad arrivare e si accavallano ai miei di risposta. Non ci capisco niente. Basta, ti vengo a trovare. Dopo anni che non ci vediamo  sono a casa sua. Confusamente mi racconta tutto, parla e non si ricorda ciò che ha appena detto, è assente, come se vivesse in una realtà parallela. Mi dice che va vanti a forza di ansiolitici e antidepressivi. Continua a ripetermi la parola chiave, un parolone altisonante che fa paura solo a sentirlo e che è stato la causa di tutto: citomegalovirus. L’ha contratto all’inizio della gravidanza. Le hanno  fatto profezie apocalittiche, l’hanno messa davanti a scenari paurosi che lei, da sola, non poteva sostenere: ritardo di sviluppo, cecità, sordità, ritardo mentale del feto. Lei…

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“Compro la vostra anima per donarla a Dio.”

senza rimproveriLa Misericordia è un sacrificio, perdonare costa!

A me lo ha spiegato la clip da un film sui Miserabili alla mostra sulla Misericordia al Meeting 2016.

Le posate in argento rubate, con il  sovrappiù di generosità dei due  candelabri donati dal  Vescovo, il derubato, a Jean Valjean, paragonati al sacrificio immensamente più grande della Croce. Ma il gesto permette di riscattare un’anima persa e consegnarla a Dio.

Un perdono “verbale” sembrerebbe non bastare. E’ buonismo. Serve almeno una… fidejussione.

E se il perdonato non riconosce il riscatto, che qualcuno ha pagato per lui, non c’è redenzione. E’ un abuso.

Chissà se ho capito bene!?

 

L’indomani, allo spuntar del sole, Monsignor Benvenuto passeggiava in giardino. Mamma Magloire accorse tutta sconvolta.

– Monsignore, Monsignore, – gridò. – Vostra Grandezza sa dov’è il canestro con l’argenteria?

– Sì – disse il Vescovo.

– Sia lodato Dio! Non sapevo che ne fosse accaduto.

Il Vescovo, che aveva raccolto poco prima il canestro in un’aiuola, lo presentò a mamma Magloire.

– Eccolo.

– Ebbene! – disse lei. – Non c’è niente dentro! E l’argenteria? Continua a leggere