Chi non lo fa.

Chi sa fare il bene e non lo fa commette peccato.
Gc 4,17

Scegliere i poveri non vuol dire organizzare l’assistenzialismo, moltiplicare i pacchi dono, allestire soccorsi d’emergenza, tamponare le falle della miseria con i mantelli della beneficenza, coprire con le toppe della carità gli strappi della giustizia. Ci vuole anche questo, intendiamoci. Anzi, verso certi sapienti in vena di sentenze, i quali dicono che a chi chiede un pesce devi dare la canna per pescare e non un pesce bello e fritto, dobbiamo ricordare che non tutti sono in grado di reggere la canna.

Però, chiaramente, amare il fratello non significa assisterlo, significa promuoverlo. Ecco allora che  dovrebbe scattare un impegno grosso: quello della coscientizzazione dei più poveri, dell’accoglienza, dell’amorosa cintura d’assedio. Stiamo assistendo impotenti a un riflusso di antiche povertà, che si vanno radicalizzando in modo preoccupante perfino nelle fasce della prima fanciullezza: fuga dalla scuola dell’obbligo, furti e scippi da piccolo cabotaggio, moltiplicarsi di violenza gratuite, riproposizione di forme d’accattonaggio preadolescenziale… sono segni di una necrosi sociale che trova nei bambini le valvole più deboli.

Ecco qui il discernimento, l’intelligenza tattica delle nostre comunità cristiane, che non sono chiamate tanto ad allestire mense, ma ad aggiungere posti a tavola.

mons. Tonino Bello

I Vescovi lombardi verso il voto: «Partecipazione attiva e responsabile per una buona politica»

La nostra Gemma ci segnala la seguente Nota della Conferenza Episcopale Lombarda.

Nota in vista delle elezioni politiche e amministrative elaborata durante la sessione di lavoro svoltasi il 17 e 18 gennaio presso il Centro di Spiritualità del Santuario di Caravaggio

I vescovi della Conferenza episcopale lombarda

Mentre prosegue l’intensa campagna elettorale che culminerà con le elezioni amministrative regionali e politiche nazionali, la Conferenza Episcopale Lombarda ritiene opportuno offrire ai propri fedeli alcune indicazioni pastorali, per incoraggiare alla serenità e alla responsabilità nel cammino di preparazione a questi importanti appuntamenti.

La premessa fondamentale è che i cristiani, come tutti i cittadini italiani, vogliono riaffermare la necessità di una buona politica. Continua a leggere

Sono debole per questo sono forte.

Andrew Wyeth

Ho pensato di condividere con gli amici del Bar questo post dal Sito Matrimonio cristiano perché valorizza in maniera per me inaspettata la debolezza mia e di mia moglie.

E giustifica il rapporto direttamente proporzionale tra debolezza, appunto, e la forza… Chi ci abbatterebbe più!? 🙂

E prego perché la Grazia non ci lasci.

 

 

Matrimonio Cristiano

C’è una realtà che ho sempre intuito, ma non sono mai riuscito a comprendere chiaramente. Oggi, finalmente, ascoltando un’omelia di don Antonello Iapicca, sono riuscito a mettere a fuoco quella che era solo un’intuizione. Il mio matrimonio è felice perché io e la mia sposa siamo completamente inadeguati, incapaci e inadatti, e sappiamo di esserlo. Siamo gli ultimi. Dio ha sempre operato così, nella storia. Ha scelto un popolo, ma non un grande popolo, dalla cultura evoluta. Non ha scelto la raffinatezza dei babilonesi, la potenza degli egizi o la ricchezza dei fenici. Ha scelto un popolo seminomade, costituito da ladri, mercenari, pastori. Ha scelto il popolo più ignorante che ha trovato. Cosa dire, poi,  di Maria, un’adolescente o poco più, una donna in un mondo governato dagli uomini, una donna tra le più nascoste ed umili. Ha scelto il suo nulla per farne la Madre di Dio. Gesù è…

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Sofferenza è non riconoscere il Signore.

Janrt Brooks-Gerloff “Emmaus” Aachen, Germania

Gesù, il compagno di viaggio che non riconosciamo

ERMES RONCHI

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». […]

La strada di Emmaus racconta di cammini di delusione, di sogni in cui avevano tanto investito e che hanno fatto naufragio. E di Dio, che ci incontra non in chiesa, ma nei luoghi della vita, nei volti, nei piccoli gesti quotidiani. I due discepoli hanno lasciato Gerusalemme: tutto finito, si chiude, si torna a casa. Ed ecco che un Altro si avvicina, uno sconosciuto che offre soltanto disponibilità all’ascolto e il tempo della compagnia lungo la stessa strada. Uno che non è presenza invadente Continua a leggere

Una storia ancora tutta da scrivere.

I carcerati di Padova incontrano Papa Francesco.
I carcerati di Padova incontrano Papa Francesco.

Ecco la segnalazione del del nostro Giordano, che ringraziamo di essere tra i più affezionati al Bar!

di don Marco Pozza*

14/11/2016 – L’incontro in Vaticano tra i detenuti della casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova e il Pontefice, in occasione del Giubileo dei carcerati. L’invito a non dimenticare che è possibile un perdono: «Nessuno di voi si rinchiuda nel passato»
Sono storie piene di crepe da tutte le parti: storie da crepacuore, anche. È nelle crepe, però, che s’infila la luce: storie luminose, dunque, dal momento che «nelle crepe sta in agguato Dio» (Luis Borges). Le biografie dei poveri Continua a leggere

Protagonisti siano i poveri.

"Le serviteur de Dieu." Joseph Wresinski
“Le serviteur de Dieu.” Joseph Wresinski

 

Ecco un articolo, come ci ha abituato Lidia, dal taglio particolarmente originale. Sulla povertà.

Una vita spesa per un aiuto vero al povero; un esempio che ci fa cambiare mentalità per aiutare a nostra volta. 

CLAUDIO CALVARUSO
Il 14 febbraio è l’anniversario della morte di padre Joseph Wresinski, il fondatore del Movimento internazionale di lotta contro la povertà Atd-Quarto Mondo. Nato da famiglia molto povera, padre Joseph (12 febbraio 1917-14 febbraio 1988) venne destinato giovanissimo come parroco in una bidonville vicino Parigi popolata da famiglie in miseria. In comunione con loro ideò il ‘suo’ Continua a leggere

Vitamine di misericordia. Pietro di Blois.

cartello%20stradale-150x124“Il Signore ti mette davanti un percorso di salvezza facilissimo: essendo sopraggiunta una terribile carestia che colpisce i poveri è come se il Signore ti offrisse in essi la possibilità di guadagnare il Suo Regno. Il prezzo del Regno corrisponderà, per te, alla tua capacità di mostrare affetto e compassione per i poveri, il povero infatti è vicario di Cristo.”

Pietro di Blois 

Gruppo d’ascolto (Lc 16, 19-31): Lazzaro e il ricco (2)

Ricco-e-poveroLuca. Il grande Luca. Lucio di Antiochia è l’evangelista che più ci somiglia. Pagano. Non ha mai visto Gesù (come noi). Viene evangelizzato e convertito da uno che non ha mai visto Gesù (come noi): un tale Paolo di Tarso (mica cotiche). Che lo prende con sè e lo conduce a raccontare il Messia a mezzo Mediterraneo.

Eppure Luca non è uno sprovveduto. Non è uno che si fa abbindolare. Anzi, si tratta di un notabile, di una persona istruita. La tradizione ce lo consegna come un medico. Diverse sono le fonti a conferma di questa tesi: una lettera di Paolo (Col 4, 14); la descrizione precisa di un fenomeno medico oggi meno misterioso: l’ematoidrosi, ovvero il secernere dalla pelle grumi di sangue a fronte di una grandissima angoscia (Lc 22, 44); una omissione: copiando l’episodio dell’emorroissa raccontato da Marco (Mc  5, 25-34;  Lc 8, 43-47), Luca “salta” il fatto che molti medici non l’avevano guarita. A protezione (probabilmente) della categoria.

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“Cristiani ricchi pretendono che la Chiesa sia povera.”

La grossa fune, dal greco "kamilos", che non passa dalla cruna dell'ago.
La grossa fune, dal greco “kamilos”, che non passa dalla cruna dell’ago.

Proponiamo un buon articolo che analizza acutamente la questione del rapporto, spinoso, tra denaro e Chiesa. Possedere,  guadagnare e spendere denaro non è peccato se non viene meno la dipendenza dall’amore di Dio e dalla Sua infinita Misericordia.

A ispirare coraggiosamente il giornalista, un’affermazione del gran cardinale Giacomo Biffi, scomparso quattro mesi fa.

I poveri in spirito e la cruna dell’ago.

di Matteo Carletti

Ogni tempo della Chiesa ha i suoi scandali. Quello della ricchezza del clero è certamente uno dei più antichi e rappresenta il cavallo di battaglia preferito dell’orda anticlericale. Capita, infatti, di imbattersi quotidianamente in qualcuno che denuncia la troppa ricchezza della Chiesa o il fatto che, addirittura, per essere la vera Chiesa di Cristo essa debba diventare letteralmente povera.

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