Lo scandalo della santità

E’ quanto di meglio abbia letto sull’argomento.

Probabilmente quanto di più vero sia stato scritto.

Lo condividiamo volentieri.

Giuliano Guzzo

In questi giorni di tempesta nella Chiesa, in questi giorni di continui attacchi, divisioni e verità che sembrano veleni solo perché sono state troppo a lungo occultate – dunque

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Su Alfie non ci saranno più comunicazioni per volere della famiglia.

Amici, sono strasicuro che riguardo la preghiera non abbiamo mai avuto bisogno di richiami.

E’ il momento di impegnarci a praticare il silenzio. Non appena possibile ci sarà data ragione.

Grazie.

 

il blog di Costanza Miriano

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Con un comunicato letto pochi minuti fa da Thomas Evans firmato insieme alla mamma di Alfie, Kate viene chiesto a media e sostenitori di tornare a casa.

Questo il passaggio centrale del comunicato che potete vedere in foto

“Nell’interesse di Alfie ora lavoreremo con il suo team di trattamento riguardo a un piano che provvederà al nostro ragazzo con la dignità e il comfort di cui ha bisogno. Da questo punto in poi non ci saranno più comunicazioni e non saranno rilasciate  interviste. Noi speriamo che tutti voi possiate rispettare questo.”

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Sandra è di nuovo a Casa.

Sandra, per cui chi è passato al Bar ha trovato richiesta di preghiera, è tornata a Casa dal Padre.
Condividiamo allora volentieri l’annuncio ricevuto da Ali. Qui ci dice del valore della vita quando il “Faro” è Gesù Cristo:

A mezzanotte e un quarto la mia mamma è salita in Cielo, da Chi la vita ce la dona e ce la ridona sempre anche se non capiamo la modalità. Ogni secondo vissuto con lei in questo mese è un dono, che custodirò per sempre.

Un grazie a tutte le vostre preghiere e alla vostra vicinanza.

Un grazie a chi mi ha aiutata fino all’ultimo secondo ad assisterla per farla andare in Cielo serenamente e a chi mi ha fatta diventare ancora più grande e a voler più bene a mia mamma ricordandomi quanto sia stata la guerriera più coraggiosa che io abbia conosciuto, così attaccata alla vita da aver lottato fino all’ultimo per tenersela, certa che la vita è dono di un Altro.

Un MEMORARE alla Madonna a cui era molto devota e un GLORIA a san Giuseppe.

Vi abbraccio, Ali

Famiglia allargata.

Berlicche

Perchè l’ultima parola non sarà la morte, ma l’Amore
Upi

Oggi c’è stato il funerale di un’affezionata lettrice dei primi tempi del blog, che ormai vede direttamente l’Epifania del Signore. Tra due giorni operano al cuore il piccolissimo figlio di alcuni nostri amici, battezzato ieri da Papa Francesco, e quasi contemporaneamente una bambina di nostra conoscenza subirà un trapianto di midollo. Ci sono altri malati, e gente in difficoltà morali o materiali, e pure per loro ci è chiesta preghiera.
Pensavo ieri che solo il cristiano possiede questa famiglia allargata, dove ci si interessa di persone magari mai viste e che non si conosceranno mai alla stessa stregua di quelle più care e vicine. Dove si prega sinceramente che avvenga cosa è meglio per loro. Non è un aderire meccanico e scontato, come ci ricordavano i genitori di cui ho detto prima. Ma un atto di amore.

Compiango chi non…

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Péguy, Francesco e i bambini

La preghiera dei bambini

Charles Péguy – Il mistero dei santi innocenti

Nulla è bello come un bambino che s’addormenti nel dire la preghiera, dice Dio.
Vi dico, nulla è così bello al mondo.
E dire che ne ho viste di bellezze, nel mondo.
E me ne intendo. La mia creazione trabocca di bellezze.
La mia creazione trabocca di meraviglie.
Ce n’è tante da non sapere dove metterle.
Ho visto milioni e milioni d’astri ruotare sotto i miei piedi come le sabbie del mare.
Ho visto giornate ardenti come fiamme.
Giorni d’estate, di giugno, luglio, agosto.
Ho visto sere d’inverno distese come un mantello.
Ho visto sere d’estate calme e dolci come una pioggia di paradiso
Tutte disseminate di stelle.
Ho visto queste colline della Mosa e queste chiese che sono le mie case.
E Parigi e Reims e Rouen e cattedrali che sono i miei palazzi, i miei castelli.
Così belli che li conserverò nel cielo.
Ho visto la capitale del regno a Roma capitale della cristianità.
Ho sentito cantare la messa e i vespri trionfali.
Ho visto queste pianure e queste valli di Francia.
Che sono la cosa più bella.
Ho visto il mare profondo, e la profonda foresta, e il cuore profondo dell’uomo.
Ho visto cuori divorati d’amore Continua a leggere

Anziché far lei l’amore, lasciò che l’amore facesse lei.

Estasi di santa Teresa – Gian Lorenzo Bernini, 1647-52, Roma (part.)

Mienmiuaif - Mia moglie ed io

di fra Iacopo Iadarola

“Le donne che si interessano molto del divino non hanno tutte le rotelle a posto, secondo me. E infatti la mia amata Teresa d’Avila non era mica tutta sana di mente, o forse lo era troppo…”

Lasciamo introdurre questa nuova puntata di Santi for dummies da Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Solo uno dei tanti, innumerevoli fan di S. Teresa d’Avila, la santa fondatrice dell’ordine dei Carmelitani scalzi di cui faccio parte, una delle più grandi mistiche di tutti i tempi, Dottore della Chiesa accanto ai più grandi geni del pensiero cristiano. Eppure lei si diceva scema e ignorante, chiacchierona e confusionaria…

Teresa nasce nel 1515 ad Avila, Spagna. Cresce in una famiglia agiata della semi-nobilità, in un momento storico in cui la Spagna domina il mondo. Tanti suoi fratelli partiranno per l’America appena scoperta, in rocambolesche avventure da cui alcuni ritorneranno, altri no. Lei anche…

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Lettera a Gesù Bambino.

Buon Natale a Tutti!

Auguri di ogni bene!

Fausto Corsetti

Caro Gesù Bambino,

lascia che ti scriva anch’io una letterina. In fondo, che cos’è una lettera a Gesù Bambino se non una preghiera di Natale, messa giù col cuore in mano e con i pensieri che si sono accumulati per un anno intero?
Quando arriva Natale, io sento una gran voglia di fare dei bilanci. In fondo è voglia di esame di coscienza o di memoria. Io quest’anno ho da portarti tanta sofferenza che è sbocciata attorno a me come l’erba gramigna; con la stessa rapidità si è infittita nel mio giardino e ha quasi soffocato roselline e petunie. Non ti parlo delle mie sofferenze, non voglio far la lagna con te. Ti parlo delle sofferenze che ho visto nascere attorno a me e per le quali non ho potuto fare nulla. Ho visto la Continua a leggere

Con una «compagnia» così grande da non aver più paura delle stanze vuote.


Bellissimo: Marina Corradi, e non è la prima volta, sembra colloquiare con noi del Bar. E’ infatti stato pubblicato proprio oggi su Avvenire un articolo che mette a tema la solitudine e gli anziani. Il dialogo sembra valorizzare i commenti dei nostri Lucetta e Fausto. E la chiusura, come sempre, è illuminante e decisiva.

Caro Avvenire,
qualche giorno fa tra amici abbiamo parlato della solitudine. È sempre negativa? La si sceglie, la si subisce? Qualcuno ha scomodato Nietzsche, altri Sartre, altri ancora Camus. Le idee erano confuse, ognuno diceva la sua. Tranne uno, chi realmente viveva da solo. Che poi, infastidito dalle nostre elucubrazioni filosofiche, non si è più trattenuto: «Ragazzi, la solitudine è cercare le monoporzioni al supermercato, ritornare a casa e trovare le luci spente, prepararsi il caffè con la moka monotazza, lavarsi i denti con lo spazzolino solitario nel bicchierone, aprire il frigo tristemente semivuoto, brindare da solo, facendo “cin” con la bottiglia. E il tutto nel silenzio, la voce della solitudine ». Nessuno ha aggiunto altro…

Michele Massa Bologna

La solitudine raccontata dall’amico del nostro lettore è tanto vera che mi è parso, leggendo, di sentirla. Come un alito di freddo, addosso. Anche io ho provato, da ragazza, a vivere sola, e mi ricordo come fosse oggi il rumore della serratura e la porta che si spalancava sulla casa muta, identica a quando la avevo lasciata. Accendere la tv, solo per sentire delle voci. Il frigo mezzo vuoto. La spesa, al supermercato, piccola, e gli altri attorno con i carrelli pieni. Salendo le scale, voci e rumori dagli appartamenti degli altri, non dal mio. E quasi una sommessa vergogna nel Continua a leggere

Classe.

Un ritorno veramente gradito. Oggi il nostro Giordano è tornato a proporci una lettura interessante. Episodi di vita quotidiana: io mi sono chiesto, quasi fino all’ultima riga: “Sì, ma che cosa mi vuole dire?” E poi è tutto semplicemente chiaro. Sono chiari i bisogni delle persone. Chiari per chi ha incontrato la Luce…

Una bella signora, sempre elegante ed attenta. Attira l’attenzione della maestra, che una mattina la “vede” per la prima volta. Basta uno scambio di battute, per «aiutarmi a non riempire di vuoto i rapporti»

Otto del mattino. I bambini entrano alla spicciolata, sistemano il banco. Saluti assonnati e brontolati a mezza voce. Alcuni inciampano nelle gambe delle sedie scostate. La classe pian piano si riempie, i tavoli si occupano riempiendo gli spazi vuoti come in un solitario di carte che trova tutte le mattine la soluzione. Ognuno al suo posto, al posto giusto.

Lei è una mamma lavoratrice. Bella signora, sempre molto Continua a leggere