Il pensiero della Chiesa sull’immigrazione

Anche me la questione dell’immigrazione, come diverse altre di questi tempi, interroga e turba. E ritengo che affrontare con superficialità il problema equivalga a non considerarlo affatto. Stimo la serietà con cui il Blog amico di Giuliano Guzzo svolge il suo lavoro e condivido volentieri con gli amici del Bar questo articolo. Confidando che, anche grazie alla possibilità che ci viene offerta per pensare, la nostra Fede possa originare Cultura. Scusate se sia troppo…

Giuliano Guzzo

L’ho scritto ieri e lo riscrivo ora: la vicenda dell’Aquarius e delle 629 persone a bordo mi turba e mi interroga, lasciandomi più domande che risposte. Altri, invece

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Salvati da uno sguardo.

“La salvezza di Pietro, che sarà salvezza dell’intero equipaggio, è in quello sguardo, condito da una parola. Mentre affoga, si ricorda dove sta Cristo”.

E’ pubblicato oggi su Il Sussidiario questo articolo del bravo don MARCO POZZA. A tema lo sguardo magnetico (una bussola!) di Cristo; poi nel passaggio “Voi stessi date loro da mangiare” penso a “Famiglia soggetto di evangelizzazione”; secondo me, eredità ancora da “incassare” dal nostro Cardinale Scola. Un prosaico “Aiutiamoci che il Ciel ci aiuta”! Mi sembra un po’ il (mio) “sugo della Storia”, di manzoniana memoria. 

Disegno Rembrandt (1606-1669)

E’ particolare di pittore: “Dopo che la folla ebbe mangiato”. Cioè dopo che si era consumato il miracolo di Cristo, l’ennesimo. Anche una delle figuracce più brutte degli amici, l’ennesima: il sole sta per tramontare, i negozi stanno chiudendo, la gente ha fame. Gli apostoli, impauriti d’essere infastiditi, hanno la soluzione: “Congeda la folla” (“Mandali a casa!”) Pratici loro: pancia-mia-fatti-capanna. Così smemorati da scordare d’essere stati pure loro pescatori senza pesci, uomini senza troppo avvenire, storie all’ormeggio. Continua a leggere

Gruppo d’ascolto. Il granello di senape e il lievito.

750 grani di senape per 1 grammo di peso.
750 grani di senape per 1 grammo di peso.

31Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
33Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Mt 13, 31 – 33

COME POSSIAMO AIUTARCI?

  • Declino la mia fede nell’esercizio della carità umile, silenziosa, capace di presenza e di attenzione verso i piccoli (i poveri, i bambini, gli anziani…)?
  • So ringraziare il Signore per il bene sorprendente che vedo intorno a me e che ha Dio come autore?
  • Ho la coscienza di possedere una fede piccola, eppure preziosa per guardare Dio, all’esistenza e ai fratelli in modo differente e non solo secondo criteri mondani?

 

 

Gruppo d’ascolto. La zizzania.

la-parabola-della-zizzania24 Un’altra parabola espose loro così: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25 Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26 Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. 27 Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? 28 Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? 29 No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30 Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».

 Card. Angelo Scola, “Il campo è il mondo” – lettera pastorale 2013-2014 (cap. 2)

L’insegnamento di Gesù è ricchissimo. Qui possiamo sottolinearne solo qualche elemento.

All’origine c’è il buon seme

Il punto di partenza è chiaro, inequivocabile: «Un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo» (Mt 13,24). Prima di tutto c’è l’iniziativa buona di un Altro. Non possiamo mai dimenticare quest’origine buona che ci precede Continua a leggere

Gruppo d’ascolto. Il seminatore.

Carlo Fornara "Il seminatore" - 1895. Tortona
Carlo Fornara “Il seminatore” – 1895. Tortona

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Mt 13, 1-9

Come possiamo aiutarci?

  • Ho occhi per vedere il regno che si manifesta nella mia esistenza, nella comunità dove vivo, nelle mie relazioni personali, oppure vedo solo il fallimento, l’insuccesso, la contraddizione?
  • Colgo che il regno si manifesta adesso, oppure mi ripiego su un passato mitico ma inesistente, oppure su un futuro da sogno ma irrealizzabile?
  • Mi lascio coinvolgere nella certezza che il terreno che accoglie il seme della Parola è il mio cuore? Esso può essere strada che non trattiene, sasso che impedisce la crescita, spina che soffoca o terreno buono che accoglie.

 

Nell’ora che non immaginate.

MARINA CORRADI

eccoMi ha scritto una email dalle Dolomiti un amico: «Ieri mi trovavo a 1.756 metri sul Crep di Pecol di Zoldo, tra Pelmo e Civetta. Con il binocolo ho potuto vedere, stagliate contro un cielo terso e di un azzurro incredibile, le piccole sagome degli scalatori avanzanti lungo il crinale sommitale del Pan di Zucchero, la punta più alta del Civetta (3.218 metri)».
Poi a sera, prosegue l’amico, «è rimbalzata a valle la notizia che uno di quegli scalatori sul crinale del Civetta era scivolato, e caduto per cento metri, e Continua a leggere

MATRIMONI

"Tutti mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene." Mt. 14,20
“Tutti mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene.” Mt. 14,20

IN TURCHIA VIVONO DUE MILIONI DI PROFUGHI
Niente festa finale di nozze, gli sposi turchi sfamano 4.000 profughi (siriani).
Invece del tradizionale banchetto una coppia di Kilis ha voluto condividere la propria felicità con i meno fortunati, in fuga dall’Isis.
di Viviana Mazza

Il "Matrimonio del Secolo" di quest'anno...
Il “Matrimonio del Secolo” di quest’anno…

Una festa di nozze con 4.000 ospiti: quasi tutti profughi siriani. È stata la scelta di una coppia turca per condividere un po’ della propria felicità con i meno fortunati. E le foto dell’album di matrimonio sono diventate virali sui social media.

Fuga dall’isis
Ali Uzumcuoglu e la moglie (che non viene nominata negli articoli apparsi sui giornali turchi) si sono sposati la scorsa settimana nella provincia di Kilis, Continua a leggere