Cosa mi salvò quando morì mia figlia. E dopo.

Fiammetta, ti garantisco solennemente le mie preghiere quotidiane. Grazie per il sacrificio della tua bambina e per il tuo. Mi sento, senza alcun titolo, di assicurarti che non è dolore sprecato ma dolore santo e donato. Ma perdonami per la mia presunzione. Felice di averti “conosciuta”. Maurizio

il blog di Costanza Miriano

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di Fiammetta Portinari  per La Croce quotidiano

Il fatto di cronaca recente riguardante l’eutanasia applicata ad un diciassettenne belga ha sollevato un ampio dibattito e questo è doveroso, perché il tema è scottante, critico, cruciale direi. C’è chi ha fatto discorsi generali sulla perdita di umanità di una società che preferisce suggerire la morte rapida ai suoi malati sofferenti piuttosto che occuparsi di curare e lenire il loro dolore. C’è chi ha esaltato la ricchezza che il malato costituisce per chi gli sta accanto, magari raccontando la propria toccante e tragica esperienza.

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