Ancora i 10 comandamenti.

benigniTorniamo ancora, come raccomandato da don Fabio, a ricordarci i Dieci comandamenti.

Questo mese lo facciamo proponendo il vero e proprio spettacolo trasmesso in due puntate il 15 e il 16 dicembre scorsi su Raiuno.

http://www.tvitaliaweb.tv/rivediamoli-roberto-benigni-i-dieci-comandamenti/

Salmo 89,12. La sapienza del cuore.

albadalmiobagno“Signore, insegnaci a contare i nostri giorni

e giungeremo alla sapienza del cuore”.

E’ il desiderio di vivere una vita piena, non solo di cose da fare, ma di senso. Il calendario, ahinoi, scandisce inesorabile i giorni che passano e sembrano spesso troppo, troppo corti.

C’è da chiedere la saggezza per affrontare ciascun giorno, anche quello più duro, con l’entusiasmo che “tocca” (a)i figli di Dio.

Grazie Silvia! Anche per l’ispirazione.

 

 

 

Il signore ha dato, il Signore ha tolto… Benedetto il Nome Del Signore

Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo?…

Piovono Miracoli 2.0

di Mario Barbieri
Il tema del “dolore”, della prova, della croce o comunque si voglia chiamare ciò che identifichiamo con un “male”, una “sventura” o una cosiddetta “disgrazia” (termine che credo non dovrebbe esistere nel vocabolario di un Cristiano), suscita sempre domande nel nostro cuore, crea un combattimento, alle volte un dubbio, altre volte un vero e proprio “scandalo”.

Anche io come tanti, soprattutto quando dalla Prova e dalla Croce si è “visitati” con fatti seri e personali, ho “dovuto” affrontare queste domande che scuotono la propria fede, ho dovuto cercare le risposte che la propria fede rinsaldano, perché non si rimanga su un pericoloso crinale, in bilico, laddove il Maligno viene e trovandoti in equilibrio “precario”, soffia e spinge e percuote cercando di farti cadere in un ruzzolare che, se non si arresta aggrappandosi ad un sostegno sicuro, rischia di divenire valanga che tutto travolge.

Ma non vorrei affidare…

View original post 584 altre parole

Pentecoste: il gemito è una sete che invoca l’adozione. (2)

delpiniEcco il seguito dell’omelia di Pentecoste di don Mario Delpini:

2. Anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli (Rm 8,23).
Le primizie dello Spirito suscitano un altro gemito, che forse si chiama anche “sete”, che forse è anche risposta alla profezia che annuncia l’apertura dei sepolcri e il rivivere delle ossa inaridite, che forse è anche la preghiera smarrita che viene ritrovata e riformulata con i gemiti inesprimibili.
Che cosa sarà questo gemere interiormente? Quale esperienza e dramma e salvezza c’è in questo gemito?

Il gemito dello Spirito risuona nell’intimità, in noi stessi, in quella dimensione di noi stessi forse troppo poco visitata, là dove è necessario lasciarsi condurre per essere nella verità. Continua a leggere

Visionario cercasi

Domenica 31 maggio in Toscana si vota per le Regionali, e lo stesso accadrà in altre regioni d’Italia. In molti Comuni l’appuntamento è per il rinnovo di sindaci e giunte comunali.

E sorge una domanda di fondo: quale politico vorrei per il prossimo futuro?

Metto in fila un po’ di aggettivi, competente, umile, capace di fare squadra, ottimista, realista…ma in cima scelgo visionario.

Il vocabolario mi dice che è colui che ha delle visioni, che elabora disegni inattuabili, un po’ sognatore; io dico che è colui che crede nella politica non come ideologia ma come capacità di progetto. Con buon senso e sagace pragmatismo, ma che renda pensabile l’impensabile. Che sappia spingere un poco più in là le frontiere del possibile.

Uno che sogna – che male c’è – ma che lo fa perché ha una speranza; perché nella sua vita non si ferma allo scontento, alla rassegnazione. Uno che veda il domani come opportunità di sviluppo e affermazione.

Che non mi illuda con il “di meno è bello”, perché non ci casco. Voglio un “di più è meglio per tutti”.

Questo lo può fare chi ha un senso alto dell’avvenire.

 

È la speranza che tengo nel cuore.

Silvia Grimoldi

Pentecoste. Omelia di don Mario Delpini. (1)

 

225px-Rublev_Saint_PaulProponiamo la prima parte dell’omelia di Pentecoste dello scorso anno del nostro don Mario:

Gemiamo interiormente
Rm 8,23

1. C’è un gemere …
C’è un gemere che è seminagione di malumore, il lamento inconcludente, l’inerzia del malcontento così ripiegato su se stesso da non lasciare varchi alle domande, alle sorprese, alle rivelazioni.
C’è un gemere che è lo sfogo dell’insofferenza, quell’essere esasperati che rende intrattabili, quella suscettibilità che interpreta tutto in male e ogni minuzia malriuscita come una offesa personale intenzionale. Continua a leggere