Antonietta Porro cittadina benemerita.

Cari amici del Bar, qualche giorno fa la nostra Antonietta Porro è stata fregiata della cittadinanza benemerita di Barlassina. Ho partecipato volentieri a quel momento che l’ha riguardata e ho raccolto il messaggio che vorrei mettere in comune con chi ci fa visita e apprezza Antonietta attraverso le sue riflessioni. E’ professore ordinario di Lingua e letteratura greca, insegna Grammatica greca e Filologia classica presso l’Università Cattolica di Milano. Ed è esperta in decine di altre cose che il rispetto per la sua riservatezza mi sconsiglia di rivelare. Ecco il ringraziamento letto dopo il conferimento della onorificenza. Ritengo sia utile per il suo contenuto in riferimento alla passione per il lavoro e l’educazione, la famiglia, il Signore e la Città. Davvero per tutto questo!

L’emozione mi impedisce di parlare a braccio. Vorrei tuttavia dire, insieme alla mia gratitudine, la mia sorpresa, quando mi è stato detto dell’intenzione dell’Amministrazione comunale di conferirmi questa importante onorificenza. La cittadinanza benemerita – lo dice la parola – va a chi abbia ben meritato nei confronti della comunità, e obiettivamente non vedo quali meriti io abbia nei confronti di questo mio paese.
Tra le parole, tanto semplici quanto belle (le cose più belle sono quelle più semplici, di solito), della motivazione leggo un riferimento alla mia professione. Ho la fortuna di fare un mestiere che mi piace e che mi gratifica, certo, e cerco di farlo per il meglio. Ma non credo di avere molti meriti in questo.Semmai devo dire grazie, grazie innanzitutto al buon Dio, senza il quale nulla è di ciò che è, e poi a chi mi ha permesso di coltivare gli studi che amo. Non posso allora non ricordare i miei genitori, ai quali prima che a chiunque altro devo questa possibilità: hanno fatto tutto quello che potevano, e anche qualcosa di più, perché potessi costruirmi il futuro al quale aspiravo. Mi hanno sempre accompagnata nelle mie scelte, qualche volta mi hanno messa in guardia da quelle che ritenevano sbagliate, ma non mi hanno MAI condizionata imponendo su di me un loro progetto, anziché assecondare le mie propensioni. Hanno sempre rispettato quello che io ero, nella consapevolezza, di persone semplici ma autenticamente sapienti, dell’unica vera sapienza, che ciascuno di noi è fatto per un compito, e che educare un figlio vuol dire condurlo ad essere quello che deve, non quello che si vorrebbe che diventasse. Ai genitori presenti vorrei dire: se volete che i vostri figli si realizzino come persone e soprattutto che siano felici, non forzate loro la mano con progetti che sono i vostri – magari sostenuti dall’obiettivo di fare il loro bene -, ma accompagnateli verso quello che loro stessi sono.
Dunque aver potuto e potere coltivare i miei studi non è un merito, ma un regalo che ho ricevuto dalla vita. Mi piace però vedere nel riconoscimento che ne viene fatto un tributo di Barlassina agli studi classici, per me una passione, ma per tutti noi un patrimonio di bellezza e di valore. Grazie, dunque, per aver riconosciuto questo valore, attraverso, ma anche al di là del riconoscimento attribuito alla mia persona.
Nella motivazione poi si parla del mio amore per Barlassina. Questo non lo posso negare. Potrei ricordare tante ragioni, ma, data la circostanza, mi piace ricordare che proprio a Barlassina ha preso il via anche la mia formazione scolastica, ho studiato qui alle scuole elementari e alle scuole medie di Barlassina, con insegnanti che mi hanno aiutata a imparare e a capire me stessa. Tra tutti, voglio ricordare, con estrema gratitudine, due insegnanti barlassinesi: la mia maestra, la signora Mariuccia Arienti, che ci guarda ora dalla balconata più bella, e la mia insegnante di lettere delle scuole medie, la prof. Lina Galli, splendida ultranovantenne del nostro paese. Non è un luogo comune dire, in questo caso, che senza di loro nulla di quel che è venuto dopo sarebbe stato.
Dunque è vero: amo il mio paese. Se questo è un merito, allora questo ce l’ho. Ma devo dire che me ne sento ricambiata tutti i giorni, perché dalla gente del mio paese – dalla mia famiglia, dai miei parenti, dai miei amici, dalle persone che incontro – ricevo davvero molto. E non parlo solo dell’aiuto e della vicinanza nei momenti difficili (sperimentato ancora di recente!), ma anche del calore che sento nella quotidianità, delle piccole grandi attenzioni che ricevo da chi incontro, dalle persone più mature ai giovani che mi capita di conoscere, fino ai bambini, i figli e i nipoti dei miei amici, che rappresentano il nostro futuro. Barlassina – questo paese così ricco di risorse umane e di iniziative – è la mia famiglia allargata, come mi piace dire: amare la propria famiglia non è un merito, è una disposizione naturale, ed è anche un dovere.
E’ in questo affetto che mi lega alla mia gente che trovo la sola ragione dell’onore che mi fate: non deriva da un mio merito, ma è l’ennesimo segno del vostro affetto. Allora non posso che accoglierlo volentieri, come si fa coi regali, e dire grazie, di cuore, al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio comunale tutto – tutto, perché so, e mi ha fatto molto piacere, che la decisione a mio riguardo è stata concorde -, a tutti voi, a Chiara.
Non so come potrei ricambiare questo regalo: posso solo assicurare che, se qualcosa del poco che so fare può essere utile al paese, lo metto a disposizione, come ho cercato di fare fino ad oggi. Ho portato con me una letteratura greca, che ho realizzato qualche anno fa insieme ad alcuni colleghi e che è destinata al liceo classico (qualche giovane barlassinese se l’è già vista infliggere a scuola!). Vorrei donarla alla biblioteca di Barlassina, e nei prossimi giorni lo farò con un altro lavoro che sta per uscire, destinato, questo agli studenti universitari ma anche a tutti gli adulti che vogliono saperne di più sulla letteratura greca: questo vorrebbe essere il segno della mia volontà di mettere a disposizione, nella speranza che possa essere utile a qualcuno, quel poco che so fare e che è stato ricordato poco fa. Grazie.

2 pensieri su “Antonietta Porro cittadina benemerita.

  1. Grazie per il tuo commento. Lucetta!
    Benedire: Bene-dire, Dire-bene-di.
    Cosa c’è di più bello?
    Oltretutto hai centrato: persona importante, umile e disponibile. Proprio Lei.
    Buon tutto. Maurì

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